AGNONE. Non solo Articolo 32 o Cittadino C’è. Ci sono altre associazioni agnonesi che perorano la causa del San Francesco Caracciolo. Una missiva inoltrata al Commissario Straordinario alla Sanità Regione Molise, Presidente Paolo Di Laura Frattura, e al Consiglio Regionale del Molise sottolinea come la Fidas ha necessità della struttura ospedaliera alto molisana per operare nel proprio settore.
<<La Federazione Italiana Donatori Sangue di Agnone – si legge nel documento – nelle persone del Presidente, del personale sanitario e dei 450 donatori, volontari impegnati da oltre venticinque anni a favore delle strutture sanitarie molisane e della salute dei cittadini, con la messa a disposizione di ottocento unità di sangue annue, chiede con determinazione al Commissario alla Sanità, Governatore Paolo Di Laura Frattura, e al Consiglio Regionale la salvaguardia dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. Ritiene che lo stesso non possa non essere riconosciuto “Presidio di area particolarmente disagiata” a garanzia di un territorio periferico, “certificato” montano e, per questo, rispondente a tutti i requisiti previsti dal Decreto “Balduzzi”. Gli ultimi eventi atmosferici – continua la missiva- testimoniano, senza tema di smentita, i disagi vissuti dalle popolazioni locali nei periodi invernali, a cui non possono aggiungersi ulteriori deprivazioni, quali il diritto alla salute e alla vita stessa, per una politica miope, più attenta alle realtà numericamente appetibili sul piano politico che alle effettive necessità dei cittadini e alle specifiche peculiarità della Regione e in particolare dell’Altissimo Molise. A riprova di quanto detto, la Fidas sottolinea gli ultimi proclami dell’on. Venittelli che si preoccupa prevalentemente della salvaguardia degli ospedali di Termoli e d’Isernia e ignora l’ospedale di Agnone che, allo stato, è l’unico che può essere oggetto di deroga nella Regione Molise. La non concessione della deroga, peraltro avallata anche dal Sottosegretario di Stato del Ministero della salute, on. De Filippo, verrà letta come chiara volontà del Governatore Frattura e del Consiglio Regionale di violare la normativa nazionale e come crudele indifferenza ai bisogni dell’Alto Molise, abbandonato a se stesso, depauperato dei suoi diritti e destinato alla inevitabile desertificazione>>.
Questa la lettera che si aggiunge alle tante altre pro Caracciolo.
Vittorio Labanca