Il ministro Costa alle Regioni: «Vietare le battute al cinghiale la domenica».
L’ex generale della Forestale sposa le tesi degli animalisti che chiedono ancora maggiori restrizioni sull’attività venatoria.
Pubblichiamo, di seguito, il post pubblicato sulla bacheca Facebook dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
«In tantissimi mi avete scritto chiedendomi una posizione netta sulla caccia. Quanto è accaduto ieri è una tragedia enorme, che ci ha colpiti tutti nel profondo. Ho detto più volte che stiamo lavorando all’inasprimento delle pene per i bracconieri e per chiunque maltratti gli animali. Ma qui siamo in un campo differente. Parliamo di attività venatoria autorizzata e le mie convinzioni purtroppo valgono poco. Secondo l’ordinamento italiano la materia, disciplinata da una normativa quadro di riferimento, la 157/92, è di competenza del Ministero dell’Agricoltura e gestita dalle Regioni. I calendari venatori regionali in vigore sono stati definiti mesi fa. Quello che posso fare, e che sto facendo, è accertarmi che i pareri Ispra, che vengono emessi per la stagione venatoria siano rispettati. Non è accettabile che le indicazioni della massima Autorità scientifica in materia, a volte, vengano raggirati o disattesi. Quindi agirò con fermezza nell’interesse del nostro patrimonio faunistico e nella piena indipendenza tecnica di Ispra. Voglio però lanciare un appello alle Regioni affinché modifichino fin da subito il calendario in corso e blocchino almeno le battute di caccia (quelle ai cinghiali, le più pericolose e a rischio incidenti) la domenica, quando boschi e monti sono popolati ancora di più di escursionisti, da chi va a funghi, a castagne o semplicemente vuole godersi la Natura senza correre il rischio di morire. Per adesso, con le competenze date al Ministero dell’Ambiente, è quanto si può fare. Il Parlamento potrà fare le dovute valutazioni su ipotesi di riforma della normativa che consentano maggiore sicurezza e una migliore gestione dell’attività venatoria. Voi cittadini potete fare molto: segnalate ai Carabinieri Forestali, alle Polizie Provinciali e a qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria eventuali violazioni alle normative. Ognuno di noi faccia la propria parte, uno affianco all’altro, per il bene comune».