«Sono ormai passati settantotto anni dal giorno in cui quella che, di lì a qualche mese, sarebbe stata proclamata Repubblica italiana, fu liberata dall’assedio delle forze naziste e fasciste all’esito di una guerra che, inevitabilmente, segnò la sorte di numerosi paesi europei ed extraeuropei. Una ricorrenza, quella del 25 aprile, che assume un importante valore simbolico di resistenza in tutte le sue sfumature, soprattutto alla luce di tutti gli accadimenti che oggi stanno sconvolgendo la nostra società».
Sono le parole del sindaco di Agnone, Daniele Saia, che annunciano le celebrazioni odierne in occasione della festa della liberazione. La cerimonia, sobria, ma solenne, è prevista alle ore 10 in piazza Unità d’Italia dove il sindaco, insieme alle autorità militari e alle associazioni della città, deporrà una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti.
«Più volte, infatti, in questi ultimi due anni si è sentito parlare di resilienza come forma di lotta e rinascita contro le avversità che tutti noi stiamo vivendo; – spiega il primo cittadino – dunque, una sorta di resistenza moderna, diversa ma non meno pregnante, rispetto a quella cui furono chiamati i nostri partigiani a partire dall’8 settembre 1943. Il 25 aprile, quindi, il Comune di Agnone ricorda, tramite la deposizione di una corona al monumento ai caduti, la totale liberazione del territorio italiano e tutte le vittime che, a tale scopo, immolarono la loro vita».