Vittoria legale per la sezione provinciale di Chieti dell’Enalcaccia, unica associazione venatoria che, con il supporto della relativa delegazione regionale, impugnò la DGR 115/2018 con cui la Regione Abruzzo aveva integrato la commissione esami caccia della Provincia di Chieti, aggiungendo un componente «in spregio alla normativa nazionale e regionale vigente in materia».
Con sentenza emessa in data 29 gennaio 2020 il Tar dell’Aquila, che già nel maggio 2018 aveva disposto la sospensiva del provvedimento impugnato, ha accolto le istanze dell’associazione, assistita dagli avvocati Rosario Di Giacomo e Pietro Paolo Ferrara, condannando la Regione a rifondere le spese legali di giudizio.
«E’ una pronuncia importante che ribadisce l’inviolabilità della legge, anche da parte della Pubblica Amministrazione» precisa Pasquale Di Marco, presidente dell’Enalcaccia Chieti che prosegue: «A seguito della sospensiva del provvedimento oggi definitamente delegittimato, la Regione Abruzzo ha tuttavia emesso una nuova D.G.R. recante n. 413 del 18.06.2018, tutt’ora vigente, intrisa di profili di illegittimità plurimi, a parere non solo della scrivente associazione, ma anche di altre associazioni venatorie. Abbiamo avanzato una diffida alla Regione richiedendo invano l’annullamento in autotutela. L’Enalcaccia non gode però di molti fondi, per cui l’onerosità di un nuovo ricorso ci ha precluso di incardinare l’ennesima battaglia che sarebbe stata svolta, come quella di oggi, nell’interesse di tutti i cacciatori della nostra Provincia, non solo di quelli rappresentati dalla nostra associazione. Ad ogni modo la condanna della Regione al pagamento delle spese processuali è significativa. E poiché non riteniamo giusto che tali somme gravino sulla collettività abruzzese, assumeremo ogni iniziativa a riguardo».
Caccia, commissione esami illegittima: la Regione condannata a pagare le spese
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