AGNONE. Nonni trasferiti dalla residenza assistenziale Tavola Osca al presidio ospedaliero di Venafro, con una lettera inviata ai familiari l’Asrem chiede la liberatoria per il “mantenimento dei pazienti presso la Rsa di Venafro”. Il documento arriva dopo quattro giorni dal “blitz” notturno (6 aprile) che ha portato 13 anziani colpiti da coronavirus, di cui uno poi morto, ad essere trasferiti senza alcun preavviso ai familiari. La lettera firmata e protocollata il 10 di aprile dall’avvocato Oreste Florenzano, direttore generale di Asrem, inoltre precisa ai familiari che in mancanza della liberatoria, l’Azienda sanitaria regionale “non è autorizzata a trattenere presso la Rsa di Venafro i vostri coniugi”. Un tentativo di mettere una pezza a colori al probabile errore compiuto la notte del 6 aprile con il trasferimento “coatto” effettuato dalla struttura agnonese al presidio ospedaliero venafrano. Di seguito riportiamo alcuni estratti dell’esclusivo documento. Nella lettera dell’Asrem, inoltre, viene ripercorsa l’intera vicenda. Chiamata in causa anche il commissario prefettizio, Giuseppina Ferri che ha svolto un ruolo determinante nel trasferimento dei nonni.