In questi giorni sono riemerse con forza le problematiche relative alla sicurezza durante l’attività venatoria. Intanto il regolamento sul prelievo degli ungulati, che contiene norme e regole anche in materia di sicurezza, giace in un cassetto della Regione.
E’ questa la polemica sollevata dall Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale Mauro Febbo e dal Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, dopo l’incidente mortale verificatosi nei boschi di Torrebruna, nell’Alto Vastese. Un morto, Nicola Costanzo di Guardiabruna, durante una battuta di caccia al cinghiale e subito tornano ad alimentarsi le polemiche e le riflessioni sulla intrinseca pericolosità del tipo di caccia denominato braccata.
«Proprio per far fronte a queste situazioni, sempre più di attualità negli ultimi anni – proseguono Febbo e Sospiri – la Giunta di centrodestra aveva voluto inserire nella normativa regionale il Regolamento sugli ungulati, che contiene, al suo interno, norme specifiche riguardanti la sicurezza in generale, e durante lo svolgimento delle battute in braccata. Nonostante questo la Regione Abruzzo, poco tempo fa, ha permesso, tra l’altro con un provvedimento amministrativo gerarchicamente inferiore all’atto di Consiglio Regionale con cui è stato approvato, di derogare a tale Regolamento. Giova ricordare che il Regolamento degli Ungulati contiene rigide misure in tema di sicurezza, attraverso i commi 48 e 49, che stabiliscono l’obbligo di fornire, durante la battuta, l’elenco dei nominativi partecipanti alla battuta stessa suddivisi per qualifica e mansioni assunte all’interno dell’organizzazione della squadra. Riteniamo necessario denunciare una situazione ritenuta, dal punto di vista della sicurezza, ormai insostenibile, e siamo stanchi di continuare a contare i danni. Gli strumenti a disposizione della Regione Abruzzo – concludono Febbo e Sospiri – già approvati dal Consiglio Regionale, se messi ancora in un cassetto, decreteranno la responsabilità oggettiva dell’Ente Regione. Auspichiamo che il Presidente della Commissione agricoltura proponga immediatamente alla Giunta il ripristino del Regolamento, senza ulteriori e colpevoli ritardi, annullando dal Calendario il nefando dispositivo che dà la possibilità alle province di rimandarne l’applicazione. Intanto presenteremo una Interrogazione al Presidente della Giunta regionale proprio per chiedere chiarimenti su questa situazione».
I commenti sono stati chiusi.