«Facciamo seguito alle notizie che a più riprese sono circolate negli ultimi giorni a proposito della diffusione di Vespa Velutina, pubblicate in particolare su edizioni online di testate giornalistiche non specializzate e non verificate scientificamente».
Inizia così la presa di posizione del Fai, Federazione Apicoltori Italiani, che fa chiarezza sulle allarmistiche notizie fatte circolare ad arte nei giorni scorsi in merito ad un nuovo pericolo per gli apicoltori d’Italia e d’Abruzzo in particolare.
«Fatte le dovute verifiche – spiega Raffaele Cirone del Fai – e d’intesa con la dottoressa Laura Bortolotti del Coordinamento “STOP VESPA VELUTINA“, che opera in seno al CREA, possiamo confermare quanto segue:
1) la notizia della presenza di Vespa Velutina sul territorio della regione Abruzzo, in particolar modo a seguito di un presunto avvistamento in provincia di L’Aquila, è destituita di ogni fondamento; http://www.stopvelutina.it/la-vespa-velutina-non-e-arrivata-in-abruzzo/
2) il dilagare della presenza della Vespa su tutto il territorio nazionale è destituito di ogni fondamento;
3) la situazione aggiornata sulla presenza di Vespa Velutina in Italia resta pertanto quella finora già nota: Liguria (presenza massiccia in provincia di Imperia e nidi segnalati nelle altre tre province di Savona, Genova, La Spezia), Piemonte (situazione allarmante al confine con la Liguria), Toscana (preoccupazione per il propagarsi in atto nella provincia di Massa), Lombardia e Veneto (stato di allerta per un avvistamento nido nel 2017), Emilia-Romagna (nessun avvistamento, regione a rischio).
La Federazione, d’intesa con il Coordinamento “STOP VESPA VELUTINA”, torna a sottolineare che non vanno diffuse notizie che possano destare ingiustificato allarmismo nell’opinione pubblica con ricadute negative anche sul comparto apistico. Va invece mantenuto attivo il monitoraggio e ogni ritrovamento va sottoposto al vaglio preventivo degli esperti cui spetta di aggiornare la mappa della diffusione della Vespa Velutina che spesso viene confusa con specie di calabroni presenti e tipici del nostro territorio».