(ANSA) – ISERNIA – «Dopo tre mesi di lockdown la didattica a distanza si è trasformata in una attività quotidiana strutturata, praticamente, per la totalità delle nostre scuole. Certo, restano le criticità dovute all’assenza delle relazioni fisiche tra docenti e studenti e tra gli stessi studenti, perché la scuola è soprattutto socialità e relazioni». Così, all’ANSA, il direttore dell’Usr Molise, Anna Paola Sabatini, nel tracciare il bilancio al termine delle attività didattiche.
«Nella situazione di emergenza in cui ci troviamo – ha proseguito – la scuola è stata coinvolta in un processo di riorganizzazione che ha coinvolto la nostra intera Comunità. Da una scuola totalmente in presenza, siamo passati improvvisamente ad una scuola totalmente a distanza». Positivo il riscontro per i dati emersi. «L’Usr ha avviato un primo monitoraggio già a metà marzo 2020 e, nonostante le difficoltà iniziali, già allora circa l’80% dei nostri istituti era stato in grado di avviare la dad per tutti gli studenti sia in modalità sincrona che asincrona. Grazie ai fondi del Miur, le scuole hanno avuto anche la possibilità di fornire alle famiglie che ne avevano necessità device per seguire le lezioni. Non dimentichiamo, in particolare, i soggetti più deboli, dal punto di vista fisico, psichico e con situazioni familiari e sociali delicate. La dad, inoltre, ha fatto emergere la necessità di investire di più nella qualità delle connessioni, soprattutto per le aree interne». Infine il riconoscimento al lavoro svolto: «Resta il salto avanti compiuto dalla nostra classe docente e le nuove competenze acquisite dai nostri studenti, a cui va il plauso e il ringraziamento per il sacrificio di questi mesi. Così come vanno ringraziate le famiglie, il cui apporto è stato determinante nel seguire gli studenti nelle loro postazioni a casa».