AGNONE. Numerosi fedeli (nella foto di Luigi Greco) alle prime luci dell’alba hanno affollato la chiesa madre di San Marco Evangelista per assistere alla celebrazione religiosa in onore della Madonna delle Grazie (in passato veniva celebrata nella chiesa di San Pietro).
La santa liturgia quest’anno è stata officiata da don Alessandro Di Sabato. L’appuntamento, molto sentito ad Agnone introduce il Natale e ancora una volta ha visto l’esecuzione della classica “Pastorale” scritta da Luigi Gamberale nell”800. A fine messa, l’usanza vuole la consumazione dei raffajùl (biscotto tipico natalizio) bagnati in una tazza di cioccolata.
A Roma – In concomitanza con quanto accadeva ad Agnone, per la prima volta nella storia, anche a Roma, nella chiesa di San Vito in Santa Maria Maggiore, gli agnonesi trapiantati nella capitale (presenti anche molti poggesi e canalesi) hanno inteso omaggiare la Madonna delle Grazie con una santa messa celebrata da don Gino Di Ciocco, don Paolo Del Papa e don Gennarino Cicchese. I sacerdoti hanno stemperato le polemiche nate sui social network sul perché di una celebrazione paritaria nella capitale. “E’ un’occasione per i tanti lavoratori altomolisani residenti a Roma che non sarebbero mai potuti rientrare ad Agnone per assistere alle celebrazioni della Madonna delle Grazie”, hanno rimarcato i prelati.
Non poteva mancare la classica “Pasturella” (in dialetto agnonese) che ha commosso i tanti presenti, tra cui il colonnello dei Carabinieri, Luigi Cortelessa, la cui carriera militare è partita negli anni ’80 proprio dalla cittadina alto molisana. (in basso il coro romano)