Preoccupazione per la scarsità d’acqua nelle zone servite dalla diga di Chiauci. In assenza di pioggia la situazione si presenta come particolarmente critica e a risentire della mancanza d’acqua sono soprattutto le campagne, dove le colture sono nelle prime fasi di crescita.
L’allarme arriva da Cia Chieti-Pescara che sottolinea la cattiva gestione del Consorzio di Bonifica Sud evidenziando come sia necessario un approfondito e ragionato approccio sulla gestione della risorsa idrica. «L’arrivo della pioggia è vitale per l’agricoltura», afferma il presidente provinciale Nicola Sichetti, che poi aggiunge: «Il consorzio avrebbe dovuto fare una previsione più oculata e chiedere al Ministero l’ampliamento fino a 7 milioni di metri cubi rispetto ai 4 a disposizione. La presenza di stagioni siccitose non deve più essere considerata un evento eccezionale mettendo a rischio la produzione agricola».
Sichetti insiste: «Il rischio poteva essere evitato, non è stato adottato un piano di turnazione dell’erogazione idrica né chiesto di raddoppiare la capienza dell’invaso nonostante gli investimenti finanziati dal masterplan Abruzzo». E’ stato, in realtà portato a termine e collaudato il revamping delle paratie dello scarico di fondo della diga e conclusi gli interventi sull’ammasso roccioso e sulla strada circumlacuale. «I cinque pozzi a disposizione del consorzio saranno sufficienti a sopperire l’emergenza idrica?», chiede il presidente Sichetti. E ancora: «Le colture frutticole hanno bisogno di acqua costante ed è difficile, in queste condizioni, programmare l’irrigazione delle colture invernali. Il tempo stringe, siamo in attesa di decisioni ed input per la distribuzione dell’acqua a fini irrigui per il prossimo mese di settembre. Quello che ci anima è dare certezze alle imprese agricole».
E mentre in Abruzzo si scalpita e si polemizza, ma si cercano anche fondi e stanziamenti, dal Molise tutto tace. Come se quella diga non fosse a Chiauci.