«Si specifica che l’attività di controllo dei cinghiali, in quanto intervento di pubblica utilità, potrà essere esercitata nell’ambito del territorio provinciale da tutti i soggetti autorizzati, anche oltre le ore 22».
Lo ha messo nero su bianco, in un documento firmato oggi stesso, la direttrice del dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, Elena Sico. Da qualche giorno e fino al prossimo 3 dicembre tutto il territorio d’Abruzzo è classificato come zona rossa e in base all’ultimo Dpcm è dunque vietata l’attività venatoria.
«A questi uffici, – scrive la dottoressa Sico nella sua determina dirigenziale – pervengono numerose segnalazioni di presenza di cinghiali nei pressi dei centri abitati». E per tali motivi, «considerato che non è possibile esercitare la caccia in braccata al cinghiale», perché appunto vietata in zona rossa, la dirigente Sico ha disposto la riattivazione del controllo delle popolazioni di cinghiali.
La determina prevede che «le Guardie venatorie volontarie siano coordinate dalla Polizia provinciale». «Si dispone altresì, – continua il documento inviato ai rispettivi comandi delle Polizie provinciali – che i proprietari o conduttori di fondi autorizzati per il controllo, potranno operare, coordinati dalla Polizia provinciale, nei terreni in conduzione o di proprietà, ubicati anche al di fuori del territorio comunale. Tutte le procedure dovranno essere svolte nel rispetto delle procedure anti Covid ed in particolare del distanziamento sociale».