«È giusto ricordare per arginare la furia negazionista che vena la nostra comunità».
Così, nei giorni scorsi, il sindaco di Agnone, Daniele Saia, a commento della Giornata della Memoria, in ricordo di tutte le vittime dell’Olocausto. Un pericolo negazionismo che oggi si è spostato sul piano della scienza e crea danni nella lotta contro la pandemia.
«La Germania nazista, tramite un complesso apparato amministrativo e con la complicità dell’Italia fascista, fu responsabile della deportazione ed eliminazione di circa 15 milioni di persone, tra le quali 6 milioni di ebrei e tantissimi altri individui ritenuti “indesiderabili”, come minoranze etniche, omosessuali e portatori di handicap. – ha continuato il sindaco di Agnone – I deportati venivano rinchiusi in campi di concentramento e internamento, come ad Agnone nell’ex convento di San Bernardino, per poi essere in gran parte sterminati. Atti violenti di pura follia che furono portati avanti da uomini assetati di potere e pervasi da un odio razziale e discriminatorio. Fin quando non capiremo che l’umanità su questa Terra è una sola, che è meglio scoprire e comprendere invece di odiare, che bisogna tendere la mano invece che stringere i pugni, vivremo con un timore ingiustificato nei confronti del prossimo. Ed è per abbattere ogni timore ed evitare nuovi crimini razziali che noi abbiamo l’obbligo morale di ricordare, sempre».