Nell’era del digitale alcuni giochi tradizionali faticano a farsi conoscere, se non per le proprie controparti virtuali sulle piattaforme online. Aprire un gioco in scatola o pescare un mazzo di carte dal cassetto per riunirsi intorno a un tavolo è diventata operazione rara per i ragazzini di oggi. La tradizione di alcuni giochi, specie quelli di carte, rischia di rimanere relegata solo alla storia. Eppure, le origini di queste attività ludiche così comuni meritano di essere conosciute e diffuse per quanto affascinanti. Forse non tutti sanno, infatti, che le carte nacquero in Persia almeno un migliaio di anni fa. Il gioco più antico era il Ganjifa, che veniva praticato con delle carte utilizzabili persino come monete. Secondo l’etimologia del nome, il termine dovrebbe significare semplicemente “giocare a carte”. Ai tempi le carte venivano ovviamente realizzate e colorate a mano ed erano continuamente oggetto di scambio.
In Europa le carte sarebbero arrivate solo mezzo secolo dopo e sembra che siano derivate dai Mamelucchi, i soldati dei califfi abbasidi attivi tra l’Egitto e gli Emirati. I mazzi, infatti, si componevano di 52 carte e contavano 4 semi, proprio come le francesi di oggi. È in Europa, comunque, che le figure hanno preso le sembianze dei personaggi tipici della signoria o del mondo rurale. I simboli riportati sulle carte variano chiaramente da Paese in Paese. Inoltre, nella stessa nazione possono circolare tipi di mazzi diversi, che a loro volta possono differire l’uno dall’altro a seconda delle regioni specifiche. Collezionarli tutti sarebbe proprio un’impresa.
I giochi di carte possono conoscere gradi di difficoltà tra i più disparati, considerando che ne esistono anche parecchi che possono ammaliare tranquillamente anche i bambini, come Asso pigliatutto e Rubamazzetto, che presentano regole elementari. Il gioco di carte più noto, però, rimane oggi il Poker, che oggi vede disputarsi nel mondo addirittura dei tornei professionistici. In sostanza, lo scopo è quello di formare una combinazione dal valore più elevato rispetto a quella degli avversari, per assicurarsi il piatto.
Anche il Blackjack è molto in voga: in questo caso l’obiettivo dei giocatori è quello di avvicinarsi quantomeno a un punteggio specifico, nella fattispecie 21, analogamente a quanto accade nel “Sette e mezzo” o nel “Trentuno”, che richiedono però l’impiego di mazzi napoletani. Il Blackjack è ricordato anche per aver segnato la trama di film celebri e probabilmente è stato proprio questo particolare a catalizzarne lo sviluppo in giro per il globo. A risultare alquanto conosciuto è anche il Baccarat, che si caratterizza per un sistema di calcolo di punteggi piuttosto particolare. Tra Scala Quaranta, Briscola e Scopa, comunque, sono tantissimi i giochi di carte che nonostante tutto godono di una loro incarnazione virtuale sulle piattaforme presenti sul web.
Se si pensa ai giochi da tavolo veri e propri, che non richiedono le carte, scopriamo invece che tra i più datati ci sono gli scacchi, risalenti all’India del VI secolo. Anche la dama ha qualche secolo di storia. Tutti giochi di strategia, in cui le tattiche cervellotiche possono rivelarsi determinanti. Il più antico, oltre che il più complicato, è però il Backgammon, inventato dai sumeri addirittura 4.500 anni fa. Molto più recente la tombola: conoscere le varie tipologie di bingo equivale ad aver già appreso altresì le regole della Smorfia. Anche questi giochi rientrano ormai tranquillamente nell’offerta dei palinsesti delle piattaforme online.