Dopo giorni con i rubinetti a secco la Sasi, con il solito tempismo, riesce a ripristinare il servizio, ma l’acqua non è potabile. E’ il problema del momento a Castiglione Messer Marino, dove i residenti ei turisti sono esasperati dai continui disservizi che derivano dalla gestione della Sasi rispetto alla risorsa idrica. Nella serata di ieri il primo cittadino, Felice Magnacca, ha annunciato il ripristino dell’erogazione nelle case dei castiglionesi, raccomandando però di utilizzare l’acqua per lavarsi o cucinare, ma magari aspettando ancora qualche giorno prima di poterla bere. L’acqua che esce dai rubinetti è potabile o non è potabile? Questo si chiedono i castiglionesi.
E il sindaco ha girato la domanda direttamente alla Sasi, il sedicente gestore del servizio idrico integrato, molto più abile nel riscuotere le bollette che nell’assicurare il servizio nelle case dei residenti. I tecnici hanno riferito al primo cittadino che si è fatto ricorso all’utilizzo di una sorgente di emergenza per rifornire l’acquedotto. Si tratta di una sorgente che solitamente non viene convogliata nell’acquedotto e dunque l’acqua erogata ha un elevato contenuto in calcare che tuttavia, con l’aggiunta del cloro e la successiva diluizione insieme ad altra acqua proveniente dalle solite sorgenti, torna ad essere potabile.
«Dunque l’acqua del rubinetto delle nostre case non è inquinata, vorrei rassicurare tutti, – precisa il sindaco Magnacca – solo per precauzione, visto che si tratta di una sorgente dalla quale solitamente non si attinge, abbiamo consigliato di evitare il consumo umano, di non berla in sostanza. Già nei prossimi giorni, mi ha assicurato la Sasai, saranno effettuate le analisi di laboratorio e sapremo qualcosa di certo e documentato; nell’attesa utilizziamo il principio di precauzione ed evitiamo di bere l’acqua».