«Altro che strategia nazionale per le aree interne, qui non abbiamo neanche l’acqua corrente nelle abitazioni; in Alto Molise ci vuole la stessa strategia che si applica nel terzo mondo». Ancora acqua razionata ad Agnone, nonostante il calendario sia arrivato ormai a novembre, e monta la protesta dei cittadini. «Non è possibile andare avanti così, da mesi siamo alle prese con il razionamento idrico; tutta l’estate e ora anche in autunno. – protestano i residenti nei quartieri Civitelle e Castelnuovo – Tolgono l’acqua a mezzanotte e la ripristinano non prima delle ore sei e trenta del mattino. Questo significa che per tutta la notte l’autoclave è in funzione, con il conseguente consumo di corrente elettrica e il rumore che ne consegue. Non abbiamo acqua in casa, da mesi, e non possiamo neanche dormire per via dell’autoclave in funzione. E intanto fuori diluvia. C’è evidentemente qualcosa che non torna».
L’alibi invocato dal gestore del servizio idrico è la carenza fisiologica di acqua alle sorgenti. Non bastano piogge sia pure torrenziali per rinvigorire le sorgenti fiaccate da mesi di clima siccitoso, ma questo è solo un alibi, appunto. Perché il vero problema è rappresentato dalla dispersione idrica che fa andare perduta oltre la metà dell’acqua prodotta e immessa nell’acquedotto cittadino. Le statistiche di settore sono impietose: oltre il 50 per cento della risorsa idrica va sprecata a causa di una rete vetusta e malmessa. Quindi si spreca acqua potabile e poi si raziona quella rimanente, con tutti i disagi che ne conseguono per gli utenti.
«Siamo stanchi di questa situazione paradossale. – continuano i residenti dei due quartieri di Agnone – Abbiamo tentato di chiedere informazioni all’ufficio tecnico del Comune, ma forse è più facile contattare il presidente della Repubblica o il Papa, perché a quell’utenza non risponde mai nessuno. Dobbiamo andare avanti con l’acqua razionata a vita o finalmente si vuole mettere mano ad una manutenzione straordinaria e risolutiva delle reti idriche colabrodo?».
Domande che giriamo al Comune che a sua volta girerà al presunto gestore del servizio idrico integrato. L’ulteriore paradosso è che proprio oggi pomeriggio, ad Agnone, si incontreranno i sindaci degli oltre trenta Comuni interessati dall’investimento dei fondi nell’ambito della Strategia nazionale aree interne. Gli amministratori si confronteranno sull’impiego di importanti risorse finalizzate a contrastare lo spopolamento e a rilanciare i territorio montani, quando poi i residenti non hanno nemmeno l’acqua corrente nelle abitazioni. Innalzare la qualità della vita di chi vive nelle zone interne è uno degli obiettivi della Snai, qualità della vita che non può prescindere dalla fruizione di un servizio primario quale appunto quello dell’avere acqua corrente e potabile in casa.