“Il sindaco di Vastogirardi vuole rimuovere i cipressi piantati dalla stessa amministrazione due anni fa nei pressi del cimitero. Perché? Qual è la colpa dei cipressi? È presto detta: essere stati piantati su iniziativa del vicesindaco dimissionario Filippo D’Aloiso. L’affronto che quest’ultimo avrebbe commesso? Essersi sfilato dalla maggioranza e aver pubblicamente segnalato tutte le inadempienze, i provvedimenti contrari alla legge e la cattiva gestione del sindaco Luigi Rosato”.
E’ quanto scrive Andrea Di Lucente, attuale consigliere regionale e già sindaco del comune altomolisano. A detta di Di Lucente “Rosato, tra un presunto abuso edilizio e un mancato pagamento di tasse, ha deciso che quei cipressi al cimitero non possono starci. Come fosse casa sua e non il luogo dove i cittadini rendono omaggio ai propri defunti, ha deciso per tutti. Si devono eliminare”.
Inoltre, l’esponente della maggioranza Toma, aggiunge. “Eppure due anni fa, quando l’amministrazione comunale volle piantarli, nessuna voce di dissenso si levò. E nemmeno per il periodo successivo. Dove è stato il sindaco per tutti questi anni? Perché, se è un problema così grande, non lo ha detto a tempo debito? Si è dimenticato pure che erano gli stessi consiglieri di maggioranza ad essersi incaricati di innaffiare le piante. Dopotutto, abbellire i luoghi pubblici è uno dei compiti primari di una amministrazione. Improvvisamente – prosegue Di Lucente – il sindaco ha cambiato idea. La tempistica del provvedimento di rimozione degli alberi è talmente singolare da far venire qualche dubbio. È arrivata proprio a ridosso della delibera con la quale lo stesso Rosato ha dato mandato ad un avvocato di procedere contro D’Aloiso (querela per diffamazione a seguito di una intervista rilasciata ad un sito online, ndr), lo stesso che ha pubblicamente segnalato tutte le irregolarità in Comune. Tempo qualche giorno e dall’ufficio tecnico viene firmata la determina con la quale si chiede a D’Aloisio di abbattere gli alberi dal viale del cimitero”.
Infine, Di Lucente conclude. “Una riflessione è d’obbligo. Ai cittadini di Vastogirardi chiedo: è accettabile una situazione del genere? È tollerabile un’offesa così grande ai nostri defunti? È normale che un sindaco usi i beni di tutti come fossero suoi? Il caso dei cipressi è emblematico: un ‘padre-padrone’ che agisce non per il bene della collettività è un sindaco che ancora vogliamo? Mi rifiuto di credere che, per una ripicca personale o per azzittire il dissenso in consiglio, si colpisca l’interesse di tutti. Per il momento ad aver avuto la peggio sono i cipressi, ma la prossima volta cosa sarà, se l’intera comunità continuerà a stare zitta, accettando questo atteggiamento contrario alla tutela dei cittadini? È arrivato il momento di dire basta. Perché quel costo non è stato riconosciuto come debito fuori bilancio, così come da prassi in questi casi? L’accanimento nei confronti di D’Aloisio, arrivato a due anni di distanza e senza altre avvisaglie, è incomprensibile. Ora è il tempo che non solo D’Aloiso apra gli occhi, ma lo facciano tutti i cittadini di Vastogirardi”.