«Le indagini geologiche sono terminate, ora si stanno svolgendo le indagini strutturali a cui dovrebbe seguire un nuovo report. La situazione è costantemente monitorata dall’amministrazione comunale». E’ la telegrafica comunicazione che arriva dal Comune di Agnone in merito all’annosa questione della messa in sicurezza del viadotto “Longo”, altrimenti noto come ponte Sente. Nelle ultime ore l’attenzione della popolazione a cavallo tra l’Alto Molise e l’Alto Vastese è stata attirata da un certo spiegamento di uomini e mezzi su l’imponente viadotto. Automezzi dell’Anas, una mezza dozzina, alcuni pesanti, con i lampeggianti accesi, per ore hanno stazionato in prossimità della pila centrale della struttura, il punto più alto.
L’attesa è sempre quella di conoscere la data non tanto dell’avvio dei lavori di messa in sicurezza, quando quella della riapertura parziale al traffico veicolare. Perché proprio Anas, nelle scorse settimane, ha lasciato intendere che un senso unico alternato, soluzione già adottata per altri viadotti del Molise e altrove, non è un’ipotesi da scartare. Anche in considerazione del fatto che il traffico su quella strutture non sarebbe così intenso da innescare sollecitazioni che potrebbero inficiare la tenuta statica di una così imponente struttura. Quindi, in attesa dell’avvio dei cantieri, si tornerebbe a transitare sul viadotto che collega l’agro di Castiglione Messer Marino, nel Chietino, con il territorio di Belmonte del Sannio e con tutto l’Alto Molise. E con i tempi, sempre indicati da Anas, dovremmo esserci. Lo scorso mese di ottobre, infatti, l’onorevole Carmela Grippa e il consigliere regionale Andrea Greco hanno preso parte ad un incontro istituzionale presso la sede romana dell’azienda. In quell’occasione l’ingegnere di Anas, Matteo Castiglioni, avrebbe assicurato «che non appena si avranno gli esiti delle verifiche sarà convocato un incontro pubblico sul territorio alla presenza dei rappresentati degli enti locali coinvolti per spiegare le eventuali attività che interesseranno l’impalcato».
Questo quanto riferito dai due esponenti pentastellati di ritorno dalla Capitale. Inoltre, sempre per bocca di Grippa e Greco, l’ingegnere avrebbe fatto capire che «non si esclude la riapertura dell’infrastruttura, seppur parziale, ai mezzi leggeri». Le notizie fornite dal Comune di Agnone, o meglio dall’amministrazione Saia, autorizzano ad un cauto ottimismo. Le indagini geologiche, infatti, sarebbero state ultimate, mentre ora i tecnici dell’Anas avrebbero spostato la propria attenzione sulla tenuta strutturale del viadotto. A breve, dunque, già nelle prossime settimane, dovrebbe essere convocato il famoso incontro pubblico già ipotizzato dall’ingegnere Castiglioni.
A sollecitare in tal senso è il solito Giorgio Iacapraro, portavoce di un movimento spontaneo di imprenditori e pendolari che presentò in Prefettura a Isernia poco meno di settecento firme per la riapertura parziale al traffico: «Per raggiungere Castiglione Messer Marino, in presenza di ghiaccio sulla strada alternativa, la ex statale Istonia soprannominata “mulattiera”, si rischia tantissimo». Il tratto in questione, infatti, è quasi tutto al di sopra dei mille metri di altezza, con molte parti in ombra ed esposte alle intemperie che durante le fasi di maltempo, come quella degli ultimi giorni, diventa difficilmente transitabile per via della formazione di ghiaccio sulla carreggiata o per gli accumuli di neve.
«Le istituzioni nulla hanno fatto, neppure questo inverno, per la riapertura temporanea del viadotto Sente-Longo. – insiste Iacapraro – Un viadotto che da circa tre anni e più resta in piedi, nonostante le previsioni catastrofiche». Sull’ordinanza di chiusura firmata dall’ufficio tecnico della Provincia di Isernia, infatti, si parlava di un «imminente rischio crollo» che di fatto non si è mai verificato. «L’Anas neppure ha dato risposte circa le verifiche tecniche eseguite» chiude amareggiato Iacapraro. Il massiccio spiegamento di mezzi sul ponte, registrato nelle ultime ore, lascia comunque ben sperare che i sondaggi e i controlli tecnici siano ormai in dirittura d’arrivo.