Primo obiettivo (faticosamente) centrato: lunedì pomeriggio, alle 16, nella sede della Provincia di Isernia i sindaci delle aree interne coinvolti dalla realizzazione della Fresilia incontreranno il presidente Alfredo Ricci che si è reso disponibile ovviamente ad affrontare la questione. Obiettivo dell’incontro richiesto dai sindaci di Frosolone e Agnone – a nome di tutti i colleghi e ovviamente delle comunità che hanno davvero bisogno di quella strada – è quello di fare il punto sullo stato dell’arte. Che nei fatti significa scongiurare che i 40 milioni di fondi disponibili per il terzo lotto – quello da Civitanova del Sannio a Sprondasino – vengano riprogrammati. Che in parole povere significa spostarli su altro, visto che non possono essere impiegati nei tempi dovuti per l’opera per la quale erano stati stanziati.
Rischio elevatissimo, questo, a fronte dei vincoli paesaggistici e ambientali che interessano una parte del tragitto dell’arteria che attraversa le aree interne, congiunge Bifernina e Trignina, consente viaggi più agevoli fino a Campobasso ma sbuca pure sulla costa. Vincoli che insisterebbero nel tratto compreso tra Duronia e Bagnoli del Trigno, che richiederebbero iter procedurali non sempre veloci a carico dei Comuni per poi approdare in Consiglio regionale.
Entro la fine di dicembre prossimo, termine ultimo prima che i fondi vengano spostati su altre opere (sempre viarie e sempre in alto Molise come ha anticipato il presidente Toma), bisognerebbe quindi superare i vincoli con iter burocratici veloci e procedere all’appalto della gara da 40 milioni. Una strada in salita, quindi, quella che dovrebbe portare all’avvio dei lavori per l’atteso e indispensabile terzo lotto. I sindaci Felice Ianiro e Daniele Saia hanno condiviso con i colleghi (che non sono solo in provincia di Isernia visto che l’arteria attraversa le aree interne della regione) la data dell’incontro così da consentire la partecipazione più ampia possibile all’incontro con il presidente della Provincia. La questione si sposta anche in Consiglio regionale, però: prima la mozione del Movimento 5 Stelle, protocollata ad inizio settimana, e adesso anche l’intervento del già presidente Michele Iorio che nei giorni scorsi aveva comunque offerto due possibili soluzioni a quello che sembra essere un rompicapo dai tempi molto stretti.
Ed è proprio Iorio a strigliare il presidente Toma quando precisa la tempistica che potrebbe mettere al riparo il terzo lotto dalla riprogrammazione dei 40 milioni di euro. Anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione indirizzata al governatore in merito alla realizzazione e al completamento della Fresilia.
«Basta perdite di tempo – attacca Iorio -, la strada ha un progetto già pronto ed un finanziamento di 40 milioni che l’ultimo governo di centrodestra da me guidato ha provveduto a riprogrammare sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014–2020. Da allora, sostanzialmente, più nulla. Secondo i dati aggiornati al 31 ottobre scorso sul portale delle politiche di coesione in Italia – rivela Iorio – l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’ultimo tratto dell’arteria stradale sarebbe previsto per il primo marzo 2022 e la fine dei lavori per il 30 giugno 2025. L’intoppo che non consente la prosecuzione dell’opera sta nel fatto che la Regione Molise, ente finanziatore, deve rilasciare i pareri mancanti così come richiesto dalla Provincia di Isernia. Inoltre già da settembre 2021 sarebbe chiusa in un cassetto del ministero dei Beni Culturali la richiesta del parere ambientale per pianificare l’attraversamento dell’arteria stradale sul territorio di Bagnoli. Difficoltà facilmente superabili che però hanno visto in questi anni un totale immobilismo della Regione nonostante ci sia il rischio di perdere o riprogrammare, sul prossimo Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, i 40 milioni nell’eventualità l’opera non venga appaltata entro il 31 dicembre. Altri danni, quindi, per le aziende che necessitano di quest’opera per una migliore comunicazione commerciale. In definitiva – chiosa Iorio – la Regione mette i soldi, dà l’incarico per il progetto e poi perde tempo per le autorizzazioni. É un circolo vizioso che deve terminare per gli effetti oltremodo dannosi per la nostra economia. Credo che l’intero Consiglio regionale non avrà remore ad affiancarmi per evitare ulteriori perdite di tempo nonostante l’appello di imprenditori, cittadini e sindaci».