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  • Salvò dall’auto in fiamme un uomo con intenti suicidi: encomio solenne per il maresciallo Verì

    Nella scorsa mattinata presso la caserma “Pasquale Infelisi” di Chieti, sede del Comando Legione Carabinieri “Abruzzo e Molise”, il Comandante, Generale di Brigata Paolo Aceto, nel corso di una sobria cerimonia a causa delle restrizioni imposte dall’attuale pandemia, ha consegnato al Maresciallo Antonio Verì, in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Ortona, l’encomio solenne, come prima attestazione di merito, concesso dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi con la seguente motivazione: “Addetto a Stazione Carabinieri, con ferma determinazione, generoso altruismo ed eccezionale senso di abnegazione, non esitava, insieme con altro militare, ad estrarre con estrema difficoltà dall’abitacolo di un’autovettura alimentata a gpl e avvolta dalle fiamme, un uomo che aveva tentato il suicidio, traendolo in salvo. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere”.

    L’evento per il quale è stato tributato l’importante riconoscimento risale al 23 aprile 2021 quando in agro di Ortona alcuni passanti segnalarono al 112 la presenza di un uomo in evidente stato di alterazione. Sul posto intervenne la pattuglia della stazione dei carabinieri di Ortona composta dai marescialli Antonio Verì ed Eleonora Marziello. I due operanti rintracciarono celermente la Fiat Panda segnalata dal cui abitacolo, benché avesse le portiere ed i finestrini chiusi, fuoriusciva un denso fumo e si intravedevano le prime fiamme. Sul sedile lato guida scorgevano, esamine, l’aspirante suicida. Dopo aver raggiunto il veicolo ed infranto il finestrino perché le portiere erano bloccate, estraevano l’uomo, oramai privo di conoscenza a causa del fumo acre inalato, e nonostante la notevole mole, appesantita dallo stato di incoscienza, riuscivano a trascinarlo fuori dall’auto mentre il gpl contenuto nel serbatoio improvvisamente si vaporizzava nell’aria, determinando l’innesco di un violento incendio con fiamme alte fino a tre metri che avvolgevano l’intero veicolo e la vegetazione circostante. Mentre i due operanti trascinavano a distanza di sicurezza l’uomo, il motore dell’utilitaria, a causa del cortocircuito elettrico provocato dall’incendio, si avviava provocandone la repentina partenza nell’esatta traiettoria dove si trovavano gli operanti ed il soccorso. Per evitare di essere investiti ovvero attinti dalle fiamme, erano costretti a trascinarlo in maniera ancor più repentina fuori dalla traiettoria del veicolo, che terminava la corsa incontrollata contro un albero, incendiandolo. Posto l’infortunato in luogo sicuro, gli prestavano i primi soccorsi e lo assistevano fino all’arrivo dei sanitari, che lo trasportavano al pronto soccorso dell’ospedale di Chieti. I medici lo diagnosticavano affetto da intossicazioni ed ustioni varie ma non in imminente pericolo di vita tant’è che lo dimettevano dopo solo qualche giorno di cure. L’operato dei due marescialli era valso a salvare la vita dell’aspirante suicida a fronte di una chiara e grave esposizione al pericolo e, come infatti, la stessa ricompensa è stata concessa al Maresciallo Eleonora Marziello, attualmente in servizio in una stazione carabinieri del Nord Italia, mentre è in corso di valutazione da parte delle autorità dello Stato competenti i presupposti per la concessione di un riconoscimento per il valore civico dimostrato da entrambi.

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