Ieri, nel pomeriggio, i militari della Stazione Carabinieri di San Martino in Pensilis hanno tratto in arresto un 23enne italiano (P.G.) con l’accusa di essere autore di estorsione ai danni di una persona minorenne (sul conto della quale si mantiene il più stretto riserbo).
L’atto è scaturito nella flagranza del reato, dopo che il giovane aveva ricevuto cento euro dalla parte offesa, denaro che è stato rinvenuto dagli operanti e restituito.
L’intervento pone termine ad un periodo di ripetute vessazioni perpetrate attraverso un noto applicativo informatico per la comunicazione istantanea, con il quale l’autore ha prospettato alla vittima le proprie minacce e conseguenti richieste di denaro. Esse sono consistite nell’intendimento di divulgare sulla rete notizie imbarazzanti e strettamente tutelate da privacy, informazioni di cui l’autore era effettivamente in possesso.
Il giovane arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale e di Reclusione di Larino, in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria.
L’attività compiuta, pur inquadrandosi nel contrasto ai fenomeni di criminalità comune, è stata anche sviluppata con alcuni dei nuovi criteri di acquisizione di fonti di prova da strumenti informatici (nel caso di specie telefoni cellulari), talvolta ancora erroneamente ritenuti garanzia di anonimato e, quindi, impunità. L’invito rivolto ai cittadini è, come di consueto ed anche per questa specifica forma di reato (genericamente nota anche come computer crimes), di segnalare immediatamente i casi onde consentire la più pronta attivazione dei mezzi d’individuazione degli elementi utili alle indagini e il più efficace intervento sugli autori.
Cyberbullismo, un arresto per estorsione a danno di minore
Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.