Ieri mattina, in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno, all’Auditorium “Unità d’Italia” di Isernia, dal prefetto Gabriella Faramondi è stata consegnata al giornalista agnonese Vittorio Labanca l’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica” assegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con decreto del 27 dicembre 2021, pubblicato sulla GURI il 17 marzo 2022. Alla premiazione era presente pure il sindaco di Agnone, Daniele Saia. Un riconoscimento meritato per diversi motivi che già l’Università delle Generazioni aveva elencato, ben dieci anni fa, il 9 luglio 2012 nel donargli l’ambìtoed originale “Premione di Agnone”.
Infatti, l’Università delle Generazioni è la prima a gioire per il “Cavalierato quirinalizio” poiché proprio per prima aveva evidenziato e premiato Vittorio Labanca per i suoi alti meriti sociali, adesso riconosciuti, finalmente, pure a livello nazionale ed istituzionale. Specialmente come permanente “presidio” della libera informazione in un territorio disagiato come le montagne dell’alto Molise, che, pure con le corrispondenze stampa, dimostrano di “esistere” giorno dopo giornopure per rivendicare i propri diritti e la propria dignità, oltre all’evidenza dovuta per la ordinaria cronaca di vita sociale.
Intanto Vittorio Labanca (classe 1960) si sente da sempre “giornalista vocazionale” poiché già da studente era solito inviare a periodici molisani e nazionali le proprie corrispondenze da Agnone, fin quando, nel 1990, non ebbe modo di ottenere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti collaborando con il Corriere del Molise e con altri network. Dal 1991 è direttore responsabile del mensile “L’Eco dell’Alto Molise” una delle testate regionali più longeve e puntuali, mentre da qualche anno è vice direttore di <<www.amolivenews.it>> giornale web creato assieme a Fabrizio Fusco. Dopo quasi cinquanta anni di presenza giornalistica, la sua firma è adesso patrimonio di larga parte della stampa molisana, poiché ha collaborato quotidianamente con numerose testate e più a lungo con la pagina Molise de “Il Tempo”, con “Primo Piano Molise” e con “Il Quotidiano del Molise”. Sempre disponibile a prestare, comunque, la sua penna e la sua voce, ancora adesso, con emittenti radiofoniche e televisive regionali. Se come cronista vanta alcuni premi e “scoop” anche nazionali ed un archivio storico-sociale tra i più copiosi ed importanti del Molise e dintorni, non meno preziosa è la sua fotografia sociale, curata fin da quando era ragazzo. In entrambi i casi, come giornalista e come libero fotografo di comunità, egli rappresenta una delle più pregevoli memorie storiche di questi ultimi cinquanta anni, in particolare in alto Molise. E tutto questo avviene sulla scia di una tradizione familiare che risale al nonno Federico, al prozio Vincenzo (tra i fondatori del “Corriere della Sera”) e al padre Sergio Emanuele (medico, fondatore e direttore di “Molise Sport”). La tradizione continua pure adesso con Francesca la giovanissima figlia di Vittorio.Bisogna, quindi, considerare quello del Quirinale anche come riconoscimento ad una intera dinastia di giornalisti.
Domenico Lanciano