Si è svolta ieri, tra Pietrabbondante e Capracotta la tappa molisana del “Grand Memory Rooting Tour” dell’italo-americano Robert Sorrentino in Italia. Il viaggio, dal titolo “Memory and Marvel” (memoria e meraviglia), è organizzato dal Tour Operator Borghi Italia Tour Network (BITN) con la collaborazione di ItalyRooting Consulting nelle giornate che realizzano il sogno comune alle tante generazioni di origine italiana all’estero di riscoprire le proprie radici. Robert Sorrentino è accompagnato dalla moglie Marian Rosas e dai due figli Nicole e Matthew.
In Molise, Robert Sorrentino ha visitato il tempio italico di Pietrabbondante, accompagnato dal giornalista e scrittore Nicola Mastronardi, autore di due romanzi storici sulle gesta dei Sanniti: “Viteliú” e i “Figli del Toro”. Poi, si è spostato a Capracotta sulle tracce dei suoi antenati: la nobile famiglia dei Piromallo Capece Piscicelli.
Un ruolo determinante nell’organizzazione della giornata molisana di Robert Sorrentino è stato quello dell’Associazione “Amici di Capracotta”, che ha individuato nella comunità le risorse più significative per una visita all’altezza dell’ospite in arrivo: dalla Chiesa Madre in cui sono conservati gli stemmi di famiglia, il quadro della Madonna del Buon Consiglio e alcuni paramenti sacri donati dai Capece Piscicelli agli inizi dell’Ottocento al clero capracottese, al saluto istituzionale nella casa comunale, al pranzo della transumanza, sapientemente proposto dallo chef Michele Sozio del ristorante “L’Elfo”, ai sapori delle eccellenze agricole locali come la lenticchia di Capracotta dei fratelli Loreto e Luca Beniamino della bottega “Alti Sapori-Le Miccole”, fino alla narrazione dell’arrivo in paese dello spazzaneve “Clipper” nel 1950, ultramoderno per quei tempi, donato dalla comunità dei capracottesi in America e a un’immersione nell’alta sartoria nel Museo S.E.B.A. del maestro sartore Sebastiano Di Rienzo.
Bob Sorrentino è nato nel Queens NY e attualmente vive a Monmouth County NJ. Ha lavorato per un importante gruppo bancario per 42 anni come direttore esecutivo fino al pensionamento nel 2014. È stato in Italia circa venticinque anni fa ma da turista, oggi vi torna da “Rootista” (così viene chiamato il viaggiatore in stile Rooting), cioè non più semplice spettatore, ma esploratore, “italiano tra italiani” consapevole delle sue radici dopo un’approfondita ricerca durata oltre dieci anni.