“Un uomo che ha speso la sua esistenza per gli altri e in particolare per il popolo molisano. Un uomo incline a mettere il bene e la salvaguardia della sua gente davanti a tutto e tutti. Un uomo capace, lungimirante, sensibile che ha dato tanto alla nostra terra difesa a spada tratta a Roma dove per trent’anni è stato un esempio di politico con la P maiuscola”.
Parole di Enrico Santoro, già presidente della Regione Molise intervenuto alla cerimonia di intitolazione del viadotto Verrino alla memoria del senatore Dc, Remo Sammartino di cui era amico e grande estimatore. La cerimonia ieri mattina con la scopertura della targa lungo l’infrastruttura alle porte di Agnone voluta da Sammartino negli anni ’70. Presenti tra gli altri il sindaco di Agnone, Daniele Saia, il presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, il presidente di Invitalia, Rocco Sabelli, i regionali Andrea Greco, Nicola Cavaliere, Vincenzo Niro, i provinciali, Vincenzo Scarano, Franco Marcovecchio, la segretaria nazionale dei Giovani dem e candidata alle Politiche, Caterina Cerroni e Angelo Sollazzo, già membro della segreteria nazionale del Psi.
L’idea di intitolare il viadotto alle porte di Agnone a Sammartino porta la firma dell’ex presidente di Palazzo Berta, Lorenzo Coia “un comunista che intitola un’opera viaria ad un democristiano” la dichiarazione dell’ex sindaco di Filignano. Sottosegretario ai Trasporti e l’Aviazione Civile (1968) Sammartino vanta la paternità del viadotto Sente – Longo ormai chiuso da quattro anni. Ed ancora: la linea ferroviaria Isernia – Sulmona, l’ospedale civile di Agnone, la strada fondovalle Trigno, l’Università del Molise e tanto altro ancora.
Visibilmente commossi i figli del senatore, Maria Concetta, Giuseppe e Sergio che hanno preso parte all’evento dove non sono mancati aneddoti legati alla vita di Remo Sammartino, dal 1948 e fino al 1976 parlamentare della Repubblica italiana oltre che a fondatore, insieme a Giacomo Sedati, della Dc in Molise e sindaco della cittadina altomolisana sul crepuscolo della carriera politica. “L’impegno di Sammartino per eliminare dall’isolamento le popolazioni dell’alto Molise, a cavallo dell’Abruzzo, non è venuto mai meno – ha ricordato il primo cittadino, Saia nella sala consiliare di Palazzo San Francesco – oggi quanto fatto è il giusto riconoscimento all’azione di un politico di altri tempi che ha sempre anteposto il bene comune a qualsiasi aspirazione”.
L’intitolazione arriva a distanza di 16 anni dalla sua morte (14 giugno 2006, ndr). Il ponte della lunghezza di circa un chilometro ha eliminato un tracciato di 8 chilometri di curve per chi parte e arriva ad Agnone.
Applausi a scena aperta quando il figlio Giuseppe ha ricordato come nel 1951 il padre, durante l’approvazione del Bilancio, non votò il documento più importante del Governo perché non erano stati inseriti abbastanza fondi per la ricostruzione del Molise. “Remo Sammartino era questo” ha detto ancora il figlio che in lacrime ha ringraziato più volte il padre per quanto fatto durante il suo lungo mandato elettorale. Azioni raccolte nel libro ‘Il Molise dalla ricostruzione allo sviluppo. Spigolando tra i ricordi” (Edizioni Enne) che racconta vita, opere e missione di un uomo, un politico, un molisano vero che probabilmente non nascerà più da queste parti, la sottolineatura di Falco Vecchiarelli, fido scudiero del compianto senatore.