«Il Covid può essere ancora una malattia grave se non si prendono adeguate precauzioni, ma del resto anche l’influenza può provocare, come è accaduto in passato, migliaia di morti». E’ quanto spiegano dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Chieti. «Il Covid, grazie ai vaccini, è ormai in fase endemica e ciò ci ha permesso di riacquistare spazi di socialità senza tutte le restrizioni che abbiamo avuto in passato nei periodi più complicati della pandemia. Oggi è possibile tornare a stare insieme. Tuttavia, per mantenere questa normalità in sicurezza, soprattutto in vista delle prossime festività natalizie, quando le famiglie sono tradizionalmente riunite per festeggiare il Santo Natale o l’arrivo del nuovo anno, è necessario agire con responsabilità e buon senso, tutelando i più fragili».
Il messaggio forte che l’Ordine dei Medici della provincia di Chieti vuole lanciare a tutta la popolazione, ma in special modo ai pazienti più a rischio, anziani e fragili, è che «è possibile recuperare la normalità e difendere il piacere di stare insieme tutelando, con la vaccinazione, proprio chi è più a rischio, non solo per il Covid ma anche per l’influenza».
I livelli di adesione alla vaccinazione per il Covid sono stati inizialmente molto alti, ma sono diminuiti molto con le terze e le quarte dosi. «E’ importante che vengano effettuate le quarte dosi e, per alcuni soggetti con determinate caratteristiche, anche la quinta dose, se sono passati 120 giorni dalla precedente. Anche perché i nuovi vaccini sono in grado di proteggere dalle varianti attualmente circolanti. La campagna per il vaccino antinfluenzale, aggiornato puntualmente ogni anno, è iniziata da tempo nella nostra ASL ma non si è registrata un’elevata adesione da parte della popolazione, complici anche il bel tempo e le elevate temperature che si sono registrate fino a poche settimane fa. Non dobbiamo dimenticare che in epoca pre-Covid l’influenza aveva una diffusione dai 5 ai 7 milioni di casi per anno con un tasso di mortalità annua di 7.000-8.000 decessi, soprattutto tra gli anziani e i fragili. Non si muore per l’influenza in sé, ma si può morire per le complicanze causate da questa affezione virale che possono innescarsi a livello dell’apparato respiratorio ed in altri apparati. L’impatto dell’influenza è al momento importante anche sul sistema sanitario ospedaliero e territoriale: purtroppo stiamo registrando, molto precocemente, un picco di circolazione del virus influenzale ed alcuni casi rivelatisi più aggressivi di quanto fosse prevedibile. Quindi è bene vaccinarsi il più presto possibile, nei centri vaccinali della ASL o dal vostro Medico di famiglia, ed è consigliabile continuare ad usare le mascherine nei luoghi affollati, mettendo in atto tutte le norme igieniche che abbiamo appreso dalla pandemia, per vivere con serenità e in sicurezza le festività ormai alle porte».