Da otto mesi San Pietro Avellana, o meglio una sua zona periferica, è senza acqua potabile nelle abitazioni. L’incredibile vicenda viene portata alla luce dal consigliere di opposizione Giuseppe Sebastiano. Tutto ha inizio nell’ormai lontano mese di aprile, quando la sindaca Simona De Caprio firma l’ordinanza numero tre avente ad oggetto “Limitazione uso acqua”.
Nel documento sindacale si fa riferimento ad una nota dell’Azienda sanitaria, dipartimento di prevenzione, con la quale si chiede all’autorità sanitaria locale, cioè al sindaco appunto, di «adottare, a scopo precauzionale, provvedimenti riguardanti la potabilità del serbatoio in località Capo di Vandra».
«Ritenuto necessario, indifferibile ed urgente intervenire autoritariamente, vietando l’uso dell’acqua della rete idrica comunale per l’utilizzo e per gli usi potabili ed alimentari nelle località Scalo Ferroviario, Capo di Vandra, Torre di Feudozzo, Valle, Pinciara e Contrada San Giovanni, – si legge nell’ordinanza siglata da De Caprio – in attesa di nuova e diversa comunicazione, il sindaco ordina il divieto di limitazione dell’uso dell’acqua come bevanda e per la preparazione dei cibi, consentendone l’utilizzo esclusivamente per gli usi domestici quali l’igiene personale e dei locali». Testuale. «Eventuali danni a persone e cose derivanti dal mancato rispetto del presente provvedimento saranno a carico degli inadempienti» chiude la sindaca Simona De Caprio, seguono timbro tondo e firma, nonché numero di protocollo.
Sulla vicenda, che va avanti dall’aprile scorso, interviene ora il consigliere Giuseppe Sebastiano, capogruppo della minoranza in Consiglio comunale, già candidato sindaco proprio contro la poi eletta De Caprio. L’esponente dell’opposizione, in realtà, non vuole fare facili polemiche, ma intende «sollecitare l’amministrazione a risolvere la criticità rapidamente». Un avverbio che cozza drammaticamente con gli otto mesi di perdurante disservizio. In un altro paese avrebbero fatto la rivoluzione, ma a San Pietro Avellana sono notoriamente pazienti.
«Da aprile di questo anno una zona periferica del paese non ha a disposizione acqua potabile. – spiega il consigliere Sebastiano – Il sindaco ha emesso un’ordinanza per salvaguardare la salute dei cittadini. Numerose sono state le sollecitazioni da parte dei cittadini di San Pietro che devono recarsi in paese con qualsiasi condizione climatica e rifornirsi presso il distributore di acqua automatico, ai quali è stato interrotto un servizio pubblico e da troppo tempo è stato negato un bene primario». Scene d’altri tempi, dunque, a San Pietro Avellana, come quando nel dopoguerra ci si recava alle fontane pubbliche per fare scorta di acqua potabile. Un disservizio che va avanti da mesi e ora non più tollerabile. «Solo i primi di novembre – continua il consigliere di opposizione – è stata pubblicata una determina per dei lavori che potrebbero risolvere la problematica, ma con il Natale e le condizioni climatiche invernali ho timore che la soluzione venga procrastinata. Ad oggi l’ordinanza – quella di divieto di utilizzo dell’acqua – è ancora vigente».