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  • Lo scoutismo alimenta il turismo lento nell’Alto Molise, ragazzini dal Vastese ospitati a Chiauci

    Lo scoutismo alimenta il turismo nell’Alto Molise. Il motto fondamentale di questo cammino lasciato in eredità da Robert Baden Powell, fondatore dell’associazione, è “Lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato”, una filosofia che diventa pratica quotidiana «che forgia le nuove generazioni alle responsabilità, al rispetto e all’amore per la natura, le regole e soprattutto degli altri». E l’Alto Molise si presta, con i suoi piccoli centri montani immersi nei boschi, ad ospitare comitive di scout di ogni età. Una forma di turismo lento, esperienziale, a basso impatto, che non necessita di grosse strutture ricettive, perché notoriamente gli scout si “arrangiano” riuscendo a dormire praticamente ovunque. E nei giorni scorsi, infatti, la parrocchia e la comunità di Chiauci hanno accolto i ragazzi del reparto di “San Salvo 1“, provenienti dal vicino Vastese. Questo il loro entusiastico racconto: «Abbiamo partecipato al campo invernale di Chiauci tra giochi, gare, preghiere e momenti di condivisione. Impossibile dimenticare le emozioni durante la preparazione della gara del panino e dei giochi al fuoco, il tutto accompagnato dai Re Magi. Durante il campo sono state presentate le specialitá da parte di alcuni ragazzi che si sono cimentati nell’apprendere nuove tecniche nell’ambito della cucina, dell’infermieristica, della pesca e dell’artigianato. Lo staff ha preparato vari giochi tra cui il preferito di noi ragazzi è stato una caccia al tesoro che si è svolto nei vicoli di Chiauci. Abbiamo avuto la possibilità di stringere i rapporti con le nostre squadriglie e il reparto, dove i più piccoli si sono fatti spazio tra i più grandi. Ci siamo cimentati nella realizzazione di attività per animare il fuoco della sera: attraverso la realizzazione di panini particolari pensati e preparati da ogni squadriglia per i capi e, successivamente per i componenti della stessa. La presentazione del panino è stata accompagnata da una scenetta. Abbiamo poi avuto un momento di fede con il nostro parroco Don Raimondo che ci ha spiegato la storia dei Magi facendo riferimento al vangelo del giorno; in seguito ci ha dato la possibilità di confessarci per partecipare alla santa messa della domenica, dopo alla quale siamo rientrati a Salvo. Un ringraziamento allo staff di reparto, agli aiuto capi, e a don Francesco Corazzari, il parroco di Chiauci».

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