I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia di Lanciano hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lanciano su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un uomo di anni 64. Nello specifico a seguito del rinvenimento del cadavere, di una anziana donna in Casoli (CH), invalida, all’interno della propria abitazione ed a seguito di immediate attività di indagini dell’Aliquota Operativa dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Ten. Nestola Giuseppe nonché accertamenti tecnici da parte del personale della Sezione Investigativa Scientifica del Nucleo Investigativo carabinieri di Chieti con il coordinamento da parte del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano dott.ssa. Serena Rossi venivano attivate tutte le attività idonee per ricostruire la vicenda ed in particolare gli ultimi momenti di vita della defunta di anni 88, rinvenuta adagiata sul letto in uso al figlio con lei convivente.
Pertanto, tutti gli elementi indiziari di chi potesse averla incontrata per ultimo conducevano alla figura del figlio della vittima il quale, nel frattempo, si era reso irreperibile. Nonostante le difficoltà dell’ora notturna e le affannose ricerche si riusciva ciò nonostante a rintracciarlo in una zona periferica di Casoli in totale stato di incoscienza, esanime e con una copiosa perdita di sangue da un polso probabilmente causata da azione autolesiva. L’intervento dei militari e la tempestiva localizzazione ne permetteva un immediato soccorso tale da evitare conseguenze ben più gravi. Trasportato in urgenza presso il Nosocomio di Lanciano veniva dopo le cure del caso ricoverato nel reparto di psichiatria. I riscontri effettuati, le testimonianze raccolte, la disamina di video e quant’altro reperito inducevano la Procura della Repubblica di Lanciano a richiedere al GIP del Tribunale l’emissione di una ordinanza che veniva appunto eseguita alla contestuale dimissione dall’ospedale del predetto indagato. Dopo le formalità di rito veniva associato nella casa Circondariale di Lanciano.