Un convivio erboristico sull’aglio orsino, con lezioni pratiche di riconoscimento, raccolta, laboratorio, e degustazione, è previsto nei prossimi giorni a Capracotta. L’evento culturale è una proposta de “La Casa delle Erbe” e dell’associazione Auser-Vivere con Cura di Capracotta, in collaborazione con la Pro Loco e con l’associazione Liberi di Essere. Una escursione nei boschi dell’Alto Molise, dunque, alla scoperta delle straordinarie proprietà di questa pianta largamente diffusa sul territorio, considerata una vera e propria risorsa. L’aglio orsino altro non è che la versione selvatica dell’aglio comune, quello presente nelle cucine di chiunque.
E’ una pianta officinale spontanea e perenne, che appartiene alla stessa famiglia del tulipano e cresce un po’ dappertutto senza grosse pretese: nei boschi, lungo i fossi e vicino ai fiumi. Pare abbia preso il nome dalla godereccia abitudine degli orsi di farne incetta per recuperare le energie perdute al risveglio dal letargo. La pianta spontanea ha proprietà antibiotiche e antimicotiche ed è ricca di vitamine e minerali. «Questa pianta tenace è totalmente commestibile tanto da poter essere considerata una versione “vegetale” del maiale, di cui non si butta via niente. – spiegano gli esperti – Cosa più importante, dal bulbo al gambo e su fino alle foglie ha un gusto deciso, ma meno persistente dell’aglio classico». Anche l’alito e i rapporti sociali, dunque, sono salvi con l’impiego della variante selvatica e selvaggia dell’aglio. Occorre però stare attenti, perché l’aglio orsino infatti somiglia molto ad altre specie che sono fortemente tossiche se ingerite, ad esempio il mughetto e il colchico. Ecco dunque la necessità di partecipare al convivio erboristico di Capracotta, previsto per domenica prossima, dalle ore 9.30 alle 18, presso la sala polifunzionale, con gli esperti di dell’associazione Auser-Vivere con Cura.
- foto di Dario Rapino