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  • Pescolanciano sugli attenti saluta l’ultimo reduce di guerra Enea Del Matto

    La comunità di Pescolanciano ha dato ieri l’ultimo saluto al compaesano Enea Del Matto, tra gli ultimi testimoni molisani della Seconda Guerra Mondiale. Una generazione di soldati, eroi forse per caso, che ha servito la Patria e che è ormai completamente scomparsa. Il soldato centenario Enea Del Matto era nato a Pescolanciano il 26 settembre 1920; si è spento lo scorso 2 maggio e ieri sono stati celebrati i funerali. Quando lavorava come operaio lungo la linea tranviaria Pescolanciano-Agnone, allora sedicenne, nel 1939 gli venne recapitata la cartolina di leva. Deve arruolarsi, perché la Patria ha bisogno di “baionette”.

    Viene prima inviato in Francia e successivamente in Albania. Quando viene dichiarato l’armistizio, nel 1943, si trova a Milano e viene fatto prigioniero dai tedeschi, appena passati da alleati e nemici. Insieme ai suoi commilitoni viene tradotto in stazione e dal binario 21 parte destinazione un campo di prigionia a Berlino. Tornerà, con mezzi di fortuna, nella sua Pescolanciano circa due anni dopo, nel settembre del 1945: magro, sporco e con la barba lunga, la divisa militare e le scarpe rappezzate con il filo di ferro. Ad aspettarlo, tra gli altri parenti, la sua fidanzata Livia che gli era rimasta fedele sperando nel suo ritorno in paese.

    Solo nel febbraio scorso, alla veneranda età di centodue anni, Enea Del Matto aveva ricevuto la visita d’eccezione di monsignor Santo Marcianò, ordinario militare dell’Italia, in occasione della commemorazione dei centoventi anni della nascita del beato don Carlo Gnocchi, a suo volta cappellano degli Alpini. E al termine della solenne celebrazione il reduce di guerra Enea Del Matto diede lettura, con voce ferma e decisa, della preghiera per la Patria, con tutti i presenti in divisa sugli attenti. Ieri mattina Pescolanciano gli ha tributato i dovuti onori. 

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