Oggi 7 giugno si celebra la “Giornata mondiale della sicurezza alimentare”, iniziativa internazionale istituita nel 2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e CODEX Alimentarius e dal Ministero della Salute – Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione (DGISAN).
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, mediante l’azione giornaliera sull’intero territorio nazionale, da oltre 60 anni è impegnato nell’attenta vigilanza del settore alimentare per il rispetto delle norme poste a tutela della salute dei cittadini.
L’intensa attività sviluppata dalla Specialità dell’Arma, d’intesa con il Ministero della Salute, ha consentito, nell’ultimo anno, di sottrarre dalle tavole degli italiani oltre 8.000 tonnellate di alimenti irregolari di varia natura (prodotti ittici, lattiero-caseari, carne, prodotti da forno e cereali, bibite e bevande), a causa di ignota provenienza, pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccaggio in ambienti non adeguati, presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro.
Nel complesso sono state eseguite ca. 27 mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare (produzione, distribuzione e ristorazione), rilevando irregolarità in oltre 10 mila strutture ispezionate (il 37%).
Il NAS Carabinieri di Campobasso, operante sull’intero territorio regionale, nell’ambito della sicurezza alimentare, nell’ultimo anno ha conseguito i seguenti risultati:
- n.723 controlli, di cui 262 NON CONFORMI;
- n.75 campioni di alimenti;
- n.256 operatori del settore alimentari segnalati all’Autorità Amministrativa;
- n.21 operatori del settore alimentare deferiti all’ Autorità Giudiziaria;
- contestate n.21 violazioni di carattere penale;
- contestate n.300 violazioni di carattere ammnistrativo;
- proceduto alla chiusura di n.6 attività commerciali;
- effettuati sequestri per un valore di euro 600.000 circa.
Le violazioni più ricorrenti sono riferite all’omessa tracciabilità-rintracciabilità dei prodotti
alimentari, frode in commercio, cattivo stato di conservazione degli alimenti e carenze igienicosanitarie e strutturali.