«Abbiamo incontrato in Regione, su sua richiesta, l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, il direttore generale della Asl e il responsabile del servizio Emergenza urgenza, Tafuri. Ci sono state illustrate le tante idee e progetti per la sanità nel Vastese e gli investimenti che Regione e Asl stanno programmando. Ci è stato detto che il Pronto di primo intervento di Gissi non è stato chiuso, ma rimodulato temporaneamente in quanto all’orario, per carenza di personale. Ci è stato garantito che le postazioni 118 di Castiglione Messer Marino e Gissi, rimarranno medicalizzate, anche se, data la carenza medici, la tendenza per il futuro sarà quella di avere postazioni 118 con autista e infermiere, con auto medica di supporto che provvederà a medicalizzare all’occorrenza».
E’ quanto spiega il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo, dopo l’incontro convocato ieri mattina dall’assessore regionale Verì. La Regione e la Asl hanno incassato, nei giorni scorsi, le proteste dei sindaci che in blocco hanno disertato l’inaugurazione dell’auto medica di Carunchio. Di lì il tentativo di mediazione dell’assessore Verì che ha tentato di convincere i sindaci dell’entroterra Vastese che nonostante non ci sia personale i servizi sanitari non subiranno tagli o riduzioni di sorta. Una sorta di gioco delle tre carte che non ha convinto affatto i primi cittadini.
«A fronte di quanto detto da Regione e dirigenza Als, – riprende Chieffo, in mone e per conto del resto dei sindaci – abbiamo ribadito che nel territorio del medio e alto Vastese, l’erogazione dei servizi sanitari non può essere basata sui numeri: se vogliamo che le persone rimangano a vivere nei nostri comuni, bisogna innanzi tutto garantirgli i servizi, e quello alla salute è sicuramente uno dei più importanti».
«Abbiamo espresso forte preoccupazione sull’eventuale de-medicalizzazione delle postazioni 118 di Castiglione Messer Marino e Gissi, ed abbiamo sottolineato come, al di là delle formule utilizzate, dal primo luglio ultimo scorso il PPI di Gissi dalle 20 alle 8 è chiuso, con la conseguenza che i nostri concittadini sono costretti a rivolgersi al Pronto soccorso di Vasto anche per le prestazioni da PPI, ingolfandolo ancora di più».
Come dire, l’assessore dà assicurazioni di mantenimento dei servizi sul territorio, però, di fatto, proprio quei servizi sono stati già ridimensionati. E contro i fatti le chiacchiere stanno a zero.
«Abbiamo ribadito – chiude il sindaco Chieffo – che l’incapacità della Asl a trovare medici, non può essere pagata dai pazienti che hanno diritto all’assistenza sanitaria, anche se hanno scelto di vivere nel medio e alto Vastese. Quindi, anche a seguito dell’incontro avuto ieri in Regione, prendiamo atto del fatto che, in attesa della concretizzazione dei vari progetti di Asl e Regione, dal primo luglio abbiamo sempre meno servizi sul territorio e questo per noi è inaccettabile».