Finto operatore comunale del foggiano truffa un agricoltore in Alto Molise. Lo sventurato, un uomo di Carovilli, ha pensato di utilizzare internet per vendere una macchina agricola, precisamente una trinciatrice a bandiera e quindi ha pubblicato un annuncio, con tanto di foto esplicative, su un noto portale di vendita on line. Subito dopo, grazie appunto alla visibilità offerta da quel sito, è stato contattato telefonicamente da un sedicente operatore del Comune di Lucera fortemente interessato all’acquisto della macchina agricola. Inizia una trattativa telefonica, con il foggiano che si mostra molto insistente, fino a quando non si trova l’accordo sul prezzo di vendita: duemila e novecento euro.
L’acquirente dice però di non potersi recare in Alto Molise per prelevare il mezzo, perché impossibilitato per via del lavoro, e che tuttavia manderà due suoi parenti a chiudere l’affare. E già questo avrebbe dovuto far insospettire l’agricoltore di Carovilli. L’incontro avviene nel piccolo centro altomolisano, nei pressi del distributore di carburante, per poi proseguire presso il domicilio del residente, dove i due soggetti, alla guida di un furgone Ducato di colore bianco, caricano la macchina agricola. In cambio gli consegnano un assegno circolare bancario non trasferibile della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e una copia del documento di identità dell’acquirente, che risulta una persona nata a Termoli, ma residente in una paese della Daunia, in provincia di Foggia.
La brutta sorpresa l’indomani, quando l’agricoltore di Carovilli si reca ad Isernia per tentare di incassare l’assegno. L’operatore bancario non riesce a completare l’operazione perché molto probabilmente l’assegno era privo di copertura. L’uomo di Carovilli capisce di essere stato truffato e non gli resta altro che presentare una denuncia presso i Carabinieri della locale stazione. In un primo momento lo stesso aveva pensato di recarsi personalmente presso il domicilio del truffatore, quasi per farsi giustizia da sé, ma ha poi desistito anche su consiglio dei Carabinieri.
La sua disavventura, tuttavia, non finisce qui, perché “oltre al danno, la beffa”, come recita il vecchio adagio. Pochi giorni dopo, infatti, navigando su Facebook marketplace, si imbatte in alcune foto di un mezzo agricolo messo in vendita e, guardando bene, capisce che si tratta proprio della sua trinciatrice a bandiera Simatech. L’uomo non ha dubbi, ha riconosciuto il mezzo agricolo da alcuni particolari che lo rendono unico, come una saldatura, la verniciatura, un’ammaccatura del coprigiunto e un pistone di un insolito colore giallo. Quelli che potrebbero essere considerati come i famosi “segni particolari” dei documenti, che rendono inconfondibile, almeno ai suoi occhi, la macchina agricola.
«Incredibile, – pensa ad alta voce, parlando con la nostra redazione – mi hanno truffato e ora vogliono continuare a guadagnarci su rivendendo la mia macchina a tremila e settecento euro». L’uomo, travestendosi da investigatore telematico, acquisisce tutte le prove fotografiche e torna in caserma dai Carabinieri, denunciando nuovamente l’accaduto e indicando anche il luogo esatto, pare si tratti di un rivenditore di trattori e mezzi agricoli, presso il quale la sua trinciatrice a bandiera era stata posta in vendita. La richiesta è semplice e chiara: sottoporre a sequestro la sua macchina agricola posta in vendita illegalmente affinché torni nella sua disponibilità.
I militari, ovviamente, avviano le indagini, trasferendo presumibilmente la pratica, per competenza, ai colleghi della territoriale di Cerignola, dove pare sia ubicato il punto vendita del rivenditore di attrezzature agricole e ricambi. Da allora tuttavia, e sono passate già diverse settimane, assicura l’uomo truffato, di quel mezzo agricolo praticamente rubato a Carovilli, perché pagato con un assegno scoperto, non si sa più nulla. Le speranze di rivederlo, ammette amareggiato l’uomo di Carovilli, si affievoliscono con il passare del tempo.