AGNONE. 12, 20 e 33. Non sono i numeri vincenti da giocare al lotto, bensì i rincari in termini percentuali che a partire dal 1 aprile sono stati applicati nei bar cittadini. Così se prima la classica tazza di caffè costava 80 centesimi, adesso bisognerà tirarne fuori 90. Rincari decisamente più corposi se parliamo di caffè corretto, cappuccino e vetrino, passati da 1 a 1,20 centesimi. Insomma, rispetto a prima, si tratta di rincari pari al 12,5 e 20%, che in alcuni esercizi toccano addirittura il 33,3%. Non resta che rispolverare la vecchia moka della nonna.
Caro prezzi, in città aumentano caffè e cappuccino
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