• News
  • Imprenditori, cooperative e istituto alberghiero: le ipotesi in campo per salvare le cucine dell’ospedale

    Si deve davvero ricorrere ad una ditta di Somma Vesuviana per far arrivare in ospedale una decina di pasti al giorno? Probabilmente non è necessario e il problema si potrebbe risolvere in loco. E’ l’opzione alla quale starebbe lavorando l’amministrazione comunale di Agnone per scongiurare la soppressione del servizio di preparazione pasti dell’ospedale “Caracciolo”.

    L’Asrem pensa di esternalizzare il servizio, utilizzando le stesse ditte che sbrigano la pratica presso l’ospedale di Isernia. Perdere la mensa ospedaliera, tuttavia, significherebbe anche dire addio a tutto l’indotto che ruota attorno a questo servizio. Banalmente, la spesa fatta nei negozi dell’Alto Molise, prodotti locali e anche a chilometro zero, con tutto ciò che questo significa in termini di qualità e anche nell’ottica ambientale e del risparmio energetico. E anche per questo l’amministrazione comunale di Agnone si sta muovendo per offrire una via di uscita all’Asrem.

    Il Comune, infatti, attraverso cooperative, gestisce già dei servizi di mensa, come quello per gli asili e le scuole ad esempio. Si potrebbe pensare di utilizzare lo stesso personale, magari con qualche nuovo innesto, per continuare a garantire il servizio presso l’ospedale “Caracciolo”. Non si tratterebbe di una impresa titanica, atteso che nella migliore delle ipotesi, cioè a pieno regime, si dovrebbero confezionare pasti per una ventina scarsa di pazienti o ospiti della struttura se si preferisce quest’altro termine. Le due unità ancora in servizio nelle mense dell’ospedale, affiancate da personale esterno fornito dalle cooperative o banalmente dai centri per l’impiego del territorio, riuscirebbero a garantire l’erogazione del servizio per una ventina di pasti giornalieri, colazione, pranzo e cena.

    L’altra opzione, forse più originale e per questo inizialmente non presa in debita considerazione, potrebbe essere quella di coinvolgere nell’operazione salvezza delle cucine dell’ospedale l’istituto alberghiero di Agnone. Una sorta di soluzione “autarchica”, tutta agnonese, che salverebbe capra e cavoli. Non è fattibile? Basta discuterne e trovare il modo di metterla in pratica.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento