La collaborazione tra sindaci e amministratori locali può fare la differenza in positivo, sempre che si riesca a pensare in termini di territorio, di area interna appunto, mettendo da parte i campanilismi e anche i confini amministrativi. L’esempio arriva dal sindaco di Schiavi di Abruzzo, Luciano Piluso, che ha mantenuto la promessa fatta settimane fa al responsabile del settore giovanile della scuola calcio di Agnone, Fernando Sica.
«Già da qualche giorno, grazie alla serietà e disponibilità dell’amministrazione del Comune di Schiavi e del sindaco Piluso, è partito il servizio navetta a nove posti che consente ai ragazzi di Schiavi, Castiglione Messer Marino e Fraine di poter fare attività sportiva calcistica presso la scuola calcio della società Olympia Agnonese» spiega riconoscente il dirigente Sica. «Un lavoro certosino, – aggiunge il responsabile del settore sportivo dell’Agnonese – iniziato dallo scorso agosto con il sindaco Piluso, a cui vanno i miei e nostri ringraziamenti per aver messo a disposizione la navetta per i ragazzi non solo del suo paese, ma anche di quelli limitrofi».
E notizia nella notizia, il bus a nove posti in questione è stato donato al Comune di Schiavi da un affermato imprenditore, Fernando Lungo, amministratore della Mondial Park 95 e nativo di Schiavi di Abruzzo, precisamente di frazione di Cannavina. Grazie al suo dono ai bambini del paese è ora possibile non solo raggiungere l’istituto comprensivo di Castiglione Messer Marino, ma anche la scuola calcio di Agnone.
«Collaborando tra le amministrazioni e la società si possono raggiungere delle mete che fanno bene alla partecipazione e alla socializzazione dei nostri ragazzi, che vivono in territori disagiati e carenti di attrezzature sportive» chiude Fernando Sica.
«La società Olympia Agnonese, nella persona del presidente Mario Russo, – si legge in una nota girata alla nostra redazione – ringrazia ufficialmente l’amministrazione comunale di Schiavi e il suo sindaco per questo nuovo segnale di collaborazione, grazie al quale i nostri ragazzi possono essere come gli altri che vivono in città e possono frequentare attività sportive, facendo socializzazione e integrazione con altri ragazzi provenienti da paesi diversi».