Mancano panettieri e casari. Il grido d’allarme lanciato da alcuni imprenditori del posto durante l’incontro promosso a Poggio Sannita al ‘Niagara Ristopub’, dalla Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise. Un problema, quello della mancanza di manodopera, con il quale le aziende ormai si scontrano da anni.
“In un contesto come quello dell’alto Molise dove dicono manchi il lavoro, non riusciamo a trovare ragazzi disponibili a ‘sporcarsi’ le mani con latte o farina” affermano i titolari di caseifici e panetterie. “Malgrado la disponibilità ad offrire contratti nazionali di lavoro con retribuzioni che superano anche i mille euro e la possibilità di apprendere tecniche e lavorazioni di arti nobili, riscontriamo da parte dei giovani del posto un totale disinteresse all’approccio al mondo lavorativo”.
“Facciamo colloqui offrendo la nostra massima disponibilità e apertura, tuttavia, nel momento in cui bisogna chiudere la trattativa non riceviamo alcuna risposta o, nella migliore delle ipotesi, ci sentiamo dire: ci ho ripensato”.
“Così – hanno aggiunto – spesso e volentieri i ragazzi del posto preferiscono trasferirsi fuori regione dove il costo della vita è nettamente superiore al Molise per accettare proposte di lavoro con una retribuzione uguale o, nella migliore delle situazioni, di poco superiore rispetto a quanto offriamo noi. Il problema resta serio e va affrontato di petto se vogliamo dare un futuro a questa terra e alle aziende che vi operano”. Al momento non resta che rivolgersi alla manodopera straniera, come indiani, marocchini, tunisini, rumeni, slavi.
“E’ vero gli unici disposti ad accogliere le nostre offerte sono di nazionalità straniera. Nel corso della loro formazione, impieghiamo maggiore tempo a causa di lingue e culture diverse, ma oggi è questa la realtà con cui dobbiamo confrontarci quotidianamente”. Durante l’incontro di Poggio Sannita sono intervenuti tra gli altri Daniele Erasmi e Mario Porrone, rispettivamente presidente e vice presidente della Fiesa Abruzzo e Molise, Vinceslao Ruccolo dell’Assopanificatori di Molise e Abruzzo, oltre che al coordinatore della Confesercenti nazionale, Ermanno Anselmi e al presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia.
Vari i temi trattati durante il convegno: ‘Imprese del settore alimentare del Molise che esiste. Nuovo patto per lo sviluppo’. “Il Molise ha un potenziale enorme per la produzione di prodotti alimentari di alta qualità, che possono competere sui mercati nazionali e internazionali”, il ragionamento fatto dagli intervenuti, che al tempo stesso sono convenuti sulla necessità di caratterizzare le produzioni locali con marchi Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta). In questo frangente la Confesercenti si è resa disponibile ad offrire le sue strutture e il personale affinché ciò venga reso fattibile. Altro tema collegato al discorso quello di migliorare la competitività delle imprese agroalimentari molisane sui mercati. “I nostri prodotti non hanno nulla da invidiare ad altri presenti sui banconi della Penisola, ma occorre una presa di coscienza da parte di tutti e soprattutto una maggiore tutela in un contesto globale che rischia di fagocitare il duro e sacrificante lavoro fatto fino ad oggi” il monito lanciato.