Capitale italiana della Cultura 2026, non si placano le polemiche per la decisione presa dalla commissione presieduta da Davide Desario che ha proclamato l’Aquila vincitrice del concorso. Infatti le dichiarazioni del consigliere regionale Andrea Greco trovano sponda con quelle del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che già nei giorni scorsi, durante la campagna elettorale in Abruzzo, aveva polemizzato col governo.
“L’esperienza della Capitale della cultura, titolo assegnato per il 2026 a L’Aquila ci ha mostrato anche il lato peggiore e ahimè radicato del nostro Paese, con quella catena di invasioni di campo preventive scomposte anche da parte di chi dovrebbe essere super-partes e poi di illazioni e di ombre che hanno velato la coda finale di quella che per i territori candidati non è una semplice competizione. È la regola del sospetto a cui neanche questa partita si è potuta sottrarre” ha detto il primo cittadino romagnolo.
A rincarare la dose su facebook, l’ex assessore regionale dei Ds, Florenzio Anniballe: “Non possiamo accettare quanto accaduto a Roma. Bruno Vespa e Marco Marsilio avevano preannunciato in diretta tv che avrebbe vinto l’Aquila. Questa è la prova evidente che la scelta è stata solo politica, grazie a Giorgia Meloni. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa oggi il centrodestra molisano e quello agnonese che in un recente passato hanno incensato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, venuto ad Agnone solo per fare passerelle. Sbaglia chi asserisce che abbiamo vinto lo stesso. Non serve a consolarsi. Occorre reagire. A questo punto facciamo in modo che la Regione metta in esecuzione la legge sulle Città d’arte del Molise approvata anche su mia proposta dal 2000. Adesso i progetti ci sono e allora non bisogna perdere più tempo”.