ROMA – La sesta sezione penale della Cassazione ha confermato il non luogo a procedere “perche’ il fatto non sussiste” pronunciato nell’ottobre scorso dal gup di Milano nei confronti di Vito Gamberale (in foto durante un convegno all’Itis di Agnone), ex amministratore delegato di F2I, nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nella vendita, nel 2011, di quasi il 30% delle quote Sea da parte del Comune di Milano. La Suprema Corte, dopo una camera di consiglio svolta ieri, ha deciso di rigettare il ricorso presentato dalla Procura di Milano contro il proscioglimento disposto dal gup nei confronti di Gamberale, di un altro funzionario del Fondo, Mauro Maia, e del cittadino indiano Sahai Vinod Behari, rappresentante del fondo Srei: per tutti e tre il procuratore aggiunto Alfredo Robledo aveva chiesto il rinvio a giudizio per turbativa d’asta. Anche il pg di Cassazione Eduardo Scardaccione aveva sollecitato il rigetto del ricorso della Procura milanese. Il fascicolo Sea-Gamberale e’ stato uno dei punti centrali della ‘querelle’ che ha visto contrapporsi negli scorsi mesi Robledo (oggi trasferito a Torino con funzioni di giudice) e il capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati. (AGI)
Turbativa d’asta, Vito Gamberale prosciolto dalla Cassazione
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