Tra le risorse principali che permettono lo sviluppo del settore lavorativo in generale, ma di quello zootecnico e agricolo in particolare, al primo posto c’è sicuramente l’acqua. La disponibilità di risorsa idrica, in ogni periodo dell’anno, è il prerequisito per pensare di poter fare zootecnia e impresa e gli enti locali sono gli attori che dovrebbero creare le condizioni per garantire agli imprenditori fonti di approvvigionamento di acqua.
Il discorso, chiaramente, vale anche per il settore agricolo e addirittura per quello turistico. In questo filone di interventi si inserisce l’azione dell’amministrazione comunale di Capracotta che, invece di imprecare contro il Cielo perché non piove e non nevica, si è rimboccata le maniche e ha intercettato un finanziamento grazie al quale sta realizzando un serbatoio di accumulo per l’acqua appunto. Banalmente, ma genialmente, una vasca, interrata, una riserva strategica, un maggiore volume di acqua stoccata per alimentare il sistema idrico. Non ci vuole tanto, la semplicità delle soluzioni è la strada maestra.
Verrebbe voglia di scomodare la metafora del rasoio di Occam, cioè che sia metodologicamente opportuno eliminare con tagli di lama le ipotesi più complicate per risolvere un problema. Il frate francescano Guglielmo di Occam, già nel XIV secolo, ha affermato che: «A parità di fattori, la spiegazione più semplice è da preferire». Il sindaco Paglione imbraccia il rasoio di Occam e per risolvere la crisi idrica fa la cosa più semplice che si possa fare: realizzare un serbatoio di accumulo per l’acqua. Semplice e funzionale.
Sono iniziati proprio nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione del serbatoio idrico nella contrada Macchia di Capracotta. Ne dà notizia lo stesso sindaco, Candido Paglione: «Siamo riusciti a completare le procedure necessarie in pochissimo tempo, proprio per dare una risposta veloce alle esigenze delle attività economiche e delle aziende zootecniche presenti nella nostra contrada».
La carenza idrica è sempre più un problema, soprattutto in estate, ma è altrettanto vero che in altri periodi dell’anno i serbatoi esistenti sono abbondantemente sufficienti alle esigenze di zona e dunque della preziosa acqua va allo scarico, il famoso troppo pieno dei serbatoi appunto. Acqua che finisce in fogna o dispersa nell’ambiente, una follia parzialmente mitigabile con la realizzazione di vasche di accumulo di grandi dimensioni, una sorta di scorta strategica di acqua per ogni necessità. Nessun Comune di zona, in Alto Molise, lo sta facendo, limitandosi a comunicare all’utenza la sospensione dell’erogazione idrica, tranne ovviamente quello di Capracotta, dove evidentemente sono più svegli o più attenti alle esigenze degli imprenditori e della cittadinanza.
Le ruspe e gli operai sono entrati dunque in azione e lo stesso sindaco Paglione spiega che «il serbatoio, interamente interrato, avrà la funzione di assorbire le variazioni dei consumi d’acqua nei periodi di massima richiesta». La famosa riserva strategica di acqua. «In questo modo riusciremo a garantire, in caso di necessità, un accumulo costante che andrà a beneficio di tutte le utenze presenti. – chiude Paglione – Siamo sicuri, infatti, che il potenziamento del servizio idrico potrà aiutare lo sviluppo dell’economia, non soltanto agricola, di tutta la contrada». Gli altri sindaci preferiscono invece continuare a fare la danza della pioggia e a razionare l’acqua ai cittadini.
Francesco Bottone