La mandria selvaggia. Potrebbe essere l’idea per il titolo di un film horror ambientato in Altissimo Molise, con vacche e vitelli assassini che attaccano e distruggono tutto ciò che incontrano. E invece è la realtà che supera la fantasia e che si registra, non da un giorno, ma addirittura da anni, sui pascoli tra Capracotta e gli altri centri montani. Pascolo abusivo su fondi di proprietà comunale e il sindaco torna a chiedere, con una dura missiva firmata in questi giorni, l’intervento delle autorità civili, sanitarie e militari preposte.
In una lettera-denuncia, indirizzata al Prefetto della provincia di Isernia, ai Carabinieri Forestali e all’autorità sanitaria competente, nonché ai vertici politici e tecnici della Regione Molise, il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, segnala, anzi ri-segnala per l’ennesima volta, una «situazione di disagio e pericolo presente ormai da alcuni anni e peggiorata nelle ultime settimane». Lungo le strade provinciali Capracotta-San Pietro Avellana, Capracotta-Civitella-Staffoli e Capracotta-Colonnetta-Castel del Giudice-Sant’Angelo del Pesco si registra «ormai quasi quotidianamente», scrive Paglione, «la presenza di circa venti bovini che senza alcuna autorizzazione invadono sia i terreni di proprietà demaniale che quelli di proprietà privata».
Una mandria abbandonata, senza alcun controllo o guardiania, di questo pare si tratti. E dalle indiscrezione raccolte in paese sembra addirittura che quegli animali siano stati abbandonati da anni e si siano quindi inselvatichiti, alcuni addirittura nati allo stato brado. E alcuni raccontano di aver addirittura timore di frequentare pascoli e boschi proprio perché questi animali, ormai selvaggi, non sono più abituati al contatto con gli umani e possono attaccare.
La mandria al “pascolo” sulle provinciali dell’Altissimo Molise rappresenta, come sottolinea il sindaco Paglione, «un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità, atteso che gli animali, ormai inselvatichiti, invadono anche strade percorse dagli autoveicoli in tutte le ore del giorno e della notte». «Situazione che viene segnalata quotidianamente da semplici cittadini che frequentano il territorio comunale per la raccolta di funghi o anche per le attività sportive e di trekking». Non dovrebbe essere difficile risalire all’identità dei proprietari, atteso che ogni animale, per legge, deve avere una marca auricolare con tutti i dettagli del caso. Il problema, al massimo, potrebbe porsi per gli animali nati in natura, ma che comunque si trovano al seguito della mandria “selvaggia”.
Il sindaco Paglione va avanti nella sua denuncia pubblica parlando di una «ingiustificata violazione dell’integrità del patrimonio agricolo e pascolivo, sia pubblico che privato, sistematicamente danneggiato dal pascolo abusivo oggetto della presente segnalazione». Infine il primo cittadino, che è anche veterinario, segnala il grave rischio anche dal punto di vista sanitario, «considerato che gli animali sono vaganti da oltre due anni, alcuni addirittura privi di identificazione perché nati allo stato brado e quindi senza alcun controllo da parte del servizio veterinario». Alla luce di tutte queste considerazioni, il sindaco Paglione, quale autorità locale di pubblica sicurezza e autorità sanitaria, chiede a Prefettura, Regione, Asrem e Carabinieri Forestali di «voler assumere ogni utile provvedimento al fine di trovare una soluzione immediata alla problematica segnalata».