Dalla giornata di venerdì è presente con il suo banchetto all’angolo di piazza Giovanni Paolo II per la vendita delle mele dell’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) a sostegno della ricerca. Lui è il signor Clemente Zarlenga, che dal 2007, insieme ad alcuni volontari, non perde occasione per rilanciare l’iniziativa, che proprio quest’anno celebra il 30esimo anniversario. Dal 1994, ‘La Mela di Aism’ ha raccolto qualcosa come 61 milioni di euro, tra cui 47.551,00 euro grazie al lavoro instancabile di Zarlenga. “È una piccola goccia in mezzo al mare che, tuttavia, contribuisce alla causa” – afferma mentre vende un sacchetto di 1,8 kg di mele ai passanti.
“Ancora una volta Agnone e i residenti dell’hinterland dimostrano grande attenzione a queste giornate. Il mio grazie va a loro e a quanti si sono avvicinati al banchetto, anche solo per una parola, un pensiero di incoraggiamento o un’offerta”.
Oggi l’evento continua a finanziare la ricerca e a potenziare le prestazioni necessarie per chi convive con sclerosi multipla, NMOSD, MOGAD e patologie correlate. In tutta Italia sono state coinvolte cinquemila piazze, con oltre 2 milioni di mele distribuite delle varietà Granny Smith, Golden e Noared, messe a disposizione da 14.000 volontari, tra cui Clemente Zarlenga di Agnone. Nonostante le avverse condizioni meteo, che siano pioggia, vento o sole, dal 2007 Zarlenga è sempre presente, regalando non solo speranza, ma anche un sorriso a quanti decidono di acquistare il sacchetto di mele al prezzo simbolico di 10 euro.
“La nostra comunità è sempre pronta a sostenere questa causa, e per me è un onore far parte di questo movimento di solidarietà” – aggiunge Zarlenga. “La ricerca ha bisogno di fondi per avanzare, e ogni contributo, anche il più piccolo, può fare la differenza. In questi anni ho visto crescere la partecipazione, e questo mi dà grande speranza per il futuro. Continuerò a essere qui, anno dopo anno, finché ce ne sarà bisogno e avrò la forza di farlo”. La tre giorni dell’Aism si conclude oggi, domenica 6 ottobre, lasciando un segno tangibile di solidarietà e di impegno comune verso una società più inclusiva e consapevole.