I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di L’Aquila, nel corso di un’attività di controllo svolta unitamente a personale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, hanno rinvenuto e sequestrato un bene di natura archeologica localizzato presso un edificio risalente alla seconda metà dell’Ottocento nel Comune di L’Aquila.
Al momento dell’esecuzione del sequestro d’iniziativa, i militari hanno potuto confermare quanto emerso nel corso dei preliminari accertamenti: all’interno del cortile della villa privata oggetto di controllo vi era un elemento lapideo modanato nella parte superiore, collocato come base a delimitazione di una porzione di giardino. Il bene controllato in ogni sua parte presentava, inoltre, un’iscrizione latina lungo tutta la sua superficie riconducibile al periodo dell’età imperiale romana. Tali caratteristiche lo rendono di interesse archeologico e cultura, come periziato dal funzionario competente per territorio della locale Soprintendenza con la quale i Carabinieri TPC collaborano quotidianamente.
È risultato, purtroppo, impossibile determinare con precisione la provenienza dell’epigrafe lapidea poiché non sono stati trovati riscontri circa il contesto di scavo. In questi casi la difficoltà di risalire all’esatta origine del bene deriva proprio dalla scellerata volontà dei privati che nel tempo si sono impossessati di beni di valore storico e culturale, privando la comunità di poterne beneficiare nelle sedi museali ed espositive previste e, allo stesso tempo, impedendone lo studio e la ricostruzione sulla sua esatta collocazione storica e geografica.
Il bene mantiene, comunque, un elevato pregio anche per l’accuratezza dell’incisione. Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di L’Aquila con successivo deferimento in stato di libertà del proprietario dell’immobile per il reato di ricettazione di beni culturali.