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  • Pro Loco: un “mondo” che genera un valore economico e sociale di due miliardi di euro

    Sono stati cinquanta i delegati abruzzesi che hanno partecipato all’assemblea nazionale elettiva dell’UNPLI, l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, svoltasi a Roma, all’Ergife Hotel, nel corso della quale è stato confermato, per acclamazione, presidente nazionale Nino La Spina, siciliano, alla guida dal 2016 di una rete che oggi conta oltre 6400 associazioni e 600mila soci a livello nazionale. In Abruzzo le Pro Loco aderenti sono circa 260 per oltre 20mila tesserati.

    Una nutrita delegazione, dunque, ha partecipato ai lavori della due giorni romana, guidata dal presidente regionale Sandro di Addezio, e dal consigliere nazionale, Sergio Carafa, a sua volta confermato e al secondo mandato. Hanno preso inoltre parte socie e soci provenienti da tutto l’Abruzzo, tra cui i quattro presidenti dei comitati provinciali dell’Aquila, Alterico Patella, di Chieti, Sergio Carafa, di Teramo, Carmine Santarelli, e di Pescara, Simona D’Annunzio.

    Durante i due giorni sono stati decine i rappresentanti delle istituzioni intervenuti: il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, la vice ministra alle politiche sociali Maria Teresa Bellucci, il sottosegretario per l’agricoltura Luigi D’Eramo, il questore del Senato Antonio De Poli, il presidente facente funzioni di ANCI Roberto Pella, il governatore di Regione Piemonte Alberto Cirio, il governatore di Regione Marche Francesco Acquaroli, il governatore di Regione Veneto Luca Zaia. Presenti inoltre decine di sindaci, tra cui Rodolfo Ziberna e Samo Turel, rispettivamente primi cittadini di Gorizia e Nova Gorica, città che saranno Capitali europee della cultura nel 2025 e a cui l’UNPLI ha dedicato la sua Tessera del socio Pro Loco.

    E proprio a proposito di questa Tessera, stampata in oltre 600mila esemplari, quanti sono socie e soci in tutta Italia, «l’UNPLI Abruzzo conferma la sua candidatura – afferma Sandro Di Addezio, presidente regionale UNPLI – per dedicarla alla nostra regione e, in particolare, al nostro capoluogo, L’Aquila, per il 2026, anno in cui la città sarà Capitale italiana della cultura. Ci sembra il modo giusto per un riconoscimento a una città e a una regione, colpiti peraltro da un tragico evento come il sisma del 2009, impegnati in un percorso di riscatto sociale ed economico, a cui vogliamo dare il nostro convinto sostegno».

    «Nel corso dell’assemblea – prosegue inoltre il presidente Di Addezio – è stato inoltre ribadito da tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti la funzione preziosa che le Pro Loco svolgono nella società, per mantenere vive le tradizioni, per tutelare quella vivacità comunitaria che spesso, specie nei piccoli paesi, è in grave pericolo, e per fare da ponte tra generazioni e culture. Le Pro Loco sono sempre state presenti, anche nei momenti di difficoltà: penso ai mesi più bui della pandemia o, in Abruzzo, ai terremoti che l’hanno colpita negli ultimi 15 anni».

    «Molte sono le regioni – gli fa eco Sergio Carafa, consigliere nazionale UNPLI – che manifestano la propria vicinanza concretamente, soprattutto con cospicui e appositi fondi a sostegno delle attività delle Pro Loco e delle reti provinciali e regionali, ma anche sia con la presenza costante negli appuntamenti organizzati in tutta Italia e che con il supporto operativo, per agevolare l’organizzazione degli eventi che, ricordiamo, ormai non sono solo sagre, peraltro sempre più di qualità: tra tutte, l’iniziativa più importante in questo momento è l’imponente lavoro di censimento del patrimonio immateriale del Paese, che l’UNPLI sta portando avanti con ANCI Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, il Ministero della cultura, l’ICPI Istituto centrale per il patrimonio immateriale e la Fondazione Pro Loco Italia».


    «Non dimentichiamo – conclude Carafa – che le Pro Loco generano un valore economico e sociale generato pari a 2,1 miliardi di euro, 25 milioni di ore di lavoro, una spesa sostenuta per le iniziative realizzate a livello nazionale pari a 700 milioni di euro in un anno: numeri impressionanti degni di grande considerazione».

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