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  • Agnello ungherese venduto come “nostrano”, quattromila euro di sanzione per un macellaio del Chietino

    Militari del N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) del Gruppo Carabinieri Forestale di Chieti, coordinati dal colonnello Santilli, unitamente a quelli del Nucleo CC For di Chieti, nell’ambito di una mirata campagna di controllo sulla vendita della carne di agnello in vista del periodo pasquale, hanno elevato una sanzione amministrativa, per un importo di euro quattromila, nei confronti di un macellaio operante in provincia di Chieti.

    I militari hanno rinvenuto in vendita, sul banco carni di Agnello Ungherese, mentre la dichiarazione dell’origine delle carni evocava la vendita di un non meglio definito agnello IGP, di modo che un consumatore mediamente attento non era posto nella possibilità di operare una scelta consapevole.

    Il controllo documentale accertava che, per l’imminente periodo pasquale, l’azienda aveva acquistato solo un 10 per cento di carni IGP con provenienza Italia, mentre il resto, per quanto macellato e lavorato in Italia, aveva provenienza UNGHERIA.

    In base al Regolamento di esecuzione UE n. 1337/2013, per la specie ovina e caprina è obbligatorio indicare il nome dello Stato membro o del paese terzo in cui si è svolto l’ultimo periodo di allevamento di almeno sei mesi, o, nel caso in cui l’animale abbattuto sia di età inferiore a sei mesi, dello Stato membro o del paese terzo in cui ha avuto luogo l’intero periodo di allevamento.

    Si ricorda che, le informazioni relative all’origine dell’alimento ed alle altre indicazioni obbligatorie devono essere sempre disponibili prima della conclusione dell’acquisto.

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