La Corte di Appello di L’Aquila in data 28 luglio 2025 ha dichiarato la irrevocabilità della sentenza di assoluzione, con la formula piena, per Palmerino Fagnilli, sindaco di Pizzoferrato (Ch) e per il suo vice, Adolfo Di Sciullo, ed ha sancito la fine della vicenda giudiziaria iniziata nell’aprile del 2018 e relativa alla struttura residenziale per anziani nota come “Villa Arzilla”.
La sentenza di assoluzione è, dunque, diventata definitiva, perché né le costituite parti civili – l’Associazione Il Popolo della Valle del Sole e Pecorella Stefano, né la Procura generale della Corte di Appello di L’Aquila -, l’hanno impugnata, promuovendo ricorso per Cassazione, confermando, dunque, che la sentenza di condanna di primo grado, pronunciata all’esito di un giudizio abbreviato, fu un vero e proprio errore giudiziario.
Il Tribunale di Lanciano nell’aprile del 2021 aveva condannato i due amministratori per concussione tentata e consumata e ne aveva dichiarato la sospensione dalle rispettive cariche per 18 mesi.
La Legge Severino impone, infatti, nonostante il principio costituzionale di presunzione di innocenza, la sospensione immediata dalla carica degli amministratori condannati, anche se la sentenza non è definitiva.
E così per i due amministratori, neo eletti, si avviò un percorso, personale e giudiziario, lungo e difficile, fatto anche di battaglie legali, contro i principi imposti dalla Legge Severino.
La durata della sospensione dalla carica amministrativa, non ha condotto, negli stessi termini, alla fine della vicenda giudiziaria e i due amministratori alla fine del periodo di sospensione disposto dalla legge Severino, sono stati dichiarati dal prefetto di Chieti, reintegrati nella carica, per cessazione della durata del periodo di sospensione e nella pendenza del giudizio di appello si sono ricandidati e sono stati rieletti con una percentuale di consensi altissima.

Un vero e proprio calvario durato quattro anni e motivando su quegli stessi atti, del rito abbreviato, il Collegio della Corte di Appello di L’Aquila, lo scorso 28 febbraio, ha riformato la sentenza di primo grado e pronunciato l’assoluzione perché il fatto non sussiste, per Fagnilli Palmerino, difeso dagli avvocati Giulia Bongiorno e Diana Peschi, e per Adolfo di Sciullo, difeso dall’avvocato Augusto La Morgia.
Ora, dunque, è il momento del riscatto, così Fagnilli, commenta: «Finalmente è arrivata l’ufficialità della mia “definitiva” assoluzione. Ringrazio i legali che mi hanno seguito in tutti questi anni: Giulia Bongiorno, Diana Peschi e Augusto La Morgia. Ringrazio l’Amministrazione e i dipendenti comunali che durante il periodo della sospensione e anche dopo, mi ha manifestato vicinanza, fiducia e che si sono assunti l’impegno di portare avanti i progetti amministrativi comuni. Ringrazio la Comunità di Pizzoferrato, che mi è sempre stata vicina e mai mi ha fatto mancare il proprio sostegno ed infine ringrazio mio padre Comincio di 92 anni, che ha sempre creduto in me e questa sentenza di assoluzione definitiva la dedico a lui e al dottor Mario Pompeo Di Sciullo, il papà di Adolfo, ed infine, ringrazio tutte le persone che non hanno mai dubitato della nostra innocenza. Finalmente possiamo tornare a lavorare serenamente per la nostra Comunità. Pizzoferrato riparte».