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  • Concerto Manu Chao, Paglione: “Ingranaggio che ha funzionato alla perfezione. Grazie a tutti”

    Gli occhi brillano ancora di emozione quando Candido Paglione ripensa a quella serata magica. Il sindaco di Capracotta non nasconde la soddisfazione per una scommessa vinta contro ogni pronostico: portare Manu Chau in uno dei balconi naturali più spettacolari dell’Appennino. “Non è stato solo un concerto, è stata la dimostrazione che l’impossibile può diventare realtà quando si crede davvero in un sogno,” racconta il primo cittadino con quella passione che traspare dalle sue parole. “Abbiamo trasformato uno dei nostri punti panoramici più suggestivi in un palcoscenico d’eccezione, creando un’esperienza che resterà impressa nella memoria di tutti.” Il segreto del successo? Una regia corale che ha coinvolto ogni singolo attore di questa straordinaria rappresentazione. Dalle istituzioni – Prefettura e Questura in prima linea – alle forze dell’ordine, dai volontari instancabili della Protezione Civile all’intera macchina comunale che ha lavorato come un orologio svizzero. Assessori e consiglieri hanno rimboccato le maniche, operai e vigili urbani hanno dato il massimo: “Una vera e propria macchina da guerra,” sorride Paglione, “dove ogni ingranaggio ha funzionato alla perfezione.”

    Dietro le quinte, i veri architetti di questo miracolo artistico: Nicola Dell’Omo e Pierpaolo Sassani dell’Arsura Festival. Professionisti che preferiscono lasciare parlare i fatti piuttosto che le parole, ma che sanno trasformare le visioni in realtà concrete. “Quello che abbiamo trovato a Capracotta ci ha lasciati senza parole,” confessano con quella riservatezza che li contraddistingue. “Un’organizzazione da manuale, capace di gestire con eleganza e competenza l’arrivo di migliaia di persone su un territorio che molti considererebbero ‘difficile’.” La loro testimonianza suona come un manifesto: “Il Molise non ha nulla da invidiare alle mete più blasonate. Qui abbiamo scoperto potenzialità straordinarie, spesso celate da un’ingiusta sottovalutazione. Capracotta e tutto l’Alto Molise meritano i riflettori che finalmente stanno iniziando ad accendersi su questi tesori nascosti.”

    L’eco di quella serata continua a risuonare tra le montagne molisane, portando con sé un messaggio chiaro: quando la passione incontra la competenza, quando la visione si sposa con l’organizzazione, anche i sogni più audaci possono prendere vita. E mentre Dell’Omo e Sassani guardano già avanti, promettendo nuove sorprese per un territorio che ha dimostrato di saper stupire, Capracotta si gode il suo momento di gloria, consapevole di aver scritto una pagina indimenticabile della sua storia culturale. Un successo che sa di futuro, costruito mattone dopo mattone da una comunità che ha saputo credere in se stessa.

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