C’è chi appende gli scarpini al chiodo e chi, invece, decide di reinventarli. Letteralmente. Massimo Iaciancio, per tutti Passarella, classe 1969, appartiene senza dubbio alla seconda categoria: ex calciatore dal piede educato e dalla fantasia fuori schema, oggi imprenditore creativo capace di trasformare un’idea in un marchio riconoscibile, un liquore in un simbolo e – ora – persino un panettone in una dichiarazione di stile.

Il soprannome non è casuale. I suoi calci piazzati, ai tempi dell’Olympia Agnonese, Sulmona, Valmontone, Anagni e Cassino, avevano qualcosa di argentino: traiettorie morbide, precisione chirurgica e quella sensazione costante che la palla potesse fare ciò che voleva. Un talento estroso, mai banale, che oggi ritroviamo intatto, solo con meno fango sugli scarpini e più profumo di cioccolato.
L’ultima “giocata” di Passarella si chiama panettone “Al Bacio”, una creazione artigianale che sta attirando l’attenzione di addetti ai lavori e gourmet curiosi. Qui il calcio lascia spazio alla pasticceria d’autore, ma la logica resta la stessa: equilibrio, tecnica e colpo di genio.
Il panettone nasce dall’incontro tra la Ratafià Passarè, liquore identitario e profondo, e un cioccolato fondente selezionato, in una combinazione che sa sorprendere senza mai strafare. Lievitazione naturale, materie prime di qualità e un’idea chiara: raccontare un territorio attraverso un gusto riconoscibile, elegante e contemporaneo.
«Volevamo creare un panettone che avesse personalità, come un numero dieci in campo», racconta oggi Iaciancio. «La Ratafià Passarè è stata la scelta naturale: forte, autentica, capace di emozionare».
L’amaro Passarè – che prende il nome proprio dal suo storico alias calcistico – è forse l’esempio più emblematico della visione di Iaciancio: trasformare una storia personale in un progetto imprenditoriale credibile. Un liquore che affonda le radici nella tradizione ma guarda avanti, tanto da diventare ingrediente centrale anche nell’alta pasticceria.

Non è un caso. Iaciancio ha sempre giocato su più campi: ex calciatore, designer di scarpe, amico e collaboratore di Krizia, creativo capace di muoversi con naturalezza tra moda, gusto e identità territoriale. Un percorso apparentemente irregolare, ma coerente per chi ha fatto dell’estro una cifra stilistica.
A rafforzare il lancio del panettone “Al Bacio” arriva anche una testimonial nota al grande pubblico, Gabriella Carlucci, che ha scelto di affiancare il brand contribuendo a far parlare del prodotto sui social e nei media. Il risultato è un posizionamento chiaro: fascia premium, artigianalità autentica e una storia da raccontare perché oggi, come nel calcio, non basta vincere: bisogna anche convincere.
Agnonese doc, Massimo Iaciancio dimostra che il talento, se ben allenato, non conosce età né confini. Cambiano i campi da gioco, cambiano le sfide, ma resta la voglia di inventare, rischiare e sorprendere. Dal pallone al panettone, Passarella continua a battere punizioni: alcune finiscono all’incrocio, altre direttamente nel cuore (e nel palato). E se questo è il suo modo di festeggiare il Natale, viene naturale pensare che la partita – quella vera – sia tutt’altro che finita.