• News
  • Madre e figlia decedute per una presunta intossicazione alimentare: cinque indagati

    La Procura di Campobasso, che coordina le indagini relative al decesso, per una sospetta intossicazione alimentare, di due donne, mamma e figlia, quest’ultima quindicenne, comunica che allo stato il procedimento penale vede l’iscrizione nel registro degli indagati di cinque soggetti, appartenenti al personale sanitario intervenuto nelle prime fasi di assistenza.

    L’indagine è prioritariamente volta a ricostruire l’intera catena degli interventi medici, con specifico riguardo ai precedenti accessi della quindicenne presso il Pronto soccorso. Risulta, infatti, che la minore si fosse presentata in struttura per due volte prima del decesso. Parimenti si indaga sugli interventi richiesti dalla madre prima dell’evento fatale.

    Data l’estrema complessità del quadro clinico, sono stati disposti accertamenti multidisciplinari, comprensivi di esami autoptici e consulenze specialistiche, orientati secondo tre direttrici: verificare l’eventuale sussistenza di negligenze o sottovalutazioni del quadro clinico della minore e della madre, nonché errori nell’applicazione dei protocolli diagnostici; individuazione della fonte di innesco, cioè risalire con assoluta precisione all’origine della patologia e all’agente causale che ha determinato un esito così fulmineo, chiarendo le ragioni di una simile virulenza; ricostruire l’insorgenza patologica per isolare eventuali residue fonti di innesco ed interrompere ogni dinamica di rischio, garantendo che nessun altro cittadino possa essere coinvolto.

    Va precisato che l’iscrizione del personale sanitario nel registro degli indagati costituisce un atto dovuto, necessario per garantire il diritto di difesa e la partecipazione dei soggetti coinvolti agli accertamenti tecnici non ripetibili che saranno disposti a breve. Le attività investigative sono state affidate alla Squadra Mobile della Questura di Campobasso.

    Il padre e marito delle vittime e la sorella sono stati ricoverati presso l’ospedale “Spallanzani” di Roma.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento