Siamo on line da meno di ventiquattro, con l’Eco, e già facciamo scuola.
Abbiamo idee così buone, evidentemente, che ce le hanno già copiate.
Tra le caratteristiche distintive del nostro nuovo giornale on line c’è la volontà di fare un giornalismo completamente libero.
Libero significa senza condizionamenti di sedicenti editori che non pagano i giornalisti, ma pensano solo al proprio profitto. Senza essere proni ai politici di turno che finanziano le imprese editoriali in cambio di visibilità e articoli scritti da qualche lacchè prezzolato. E riducendo al massimo il finanziamento derivante dalle pubblicità, perché chi acquista uno spazio pubblicitario esercita, anche indirettamente, una pressione e un indirizzo sulla linea editoriale.
Ma la libertà ha un prezzo, come tutte le cose. E il prezzo di un’informazione libera sta nelle donazioni dei lettori, negli abbonamenti al nostro mensile cartaceo che invade, ogni mese, migliaia di case in Italia e all’estero.
Si chiama crowdfunding, una raccolta fondi dal basso, dalla base, dai lettori appunto, in modo da farli essere gli unici editori del giornale. Se ogni nostro lettore contribuisse, anche con una offerta minima, a pagare il famoso prezzo della libertà noi avremmo gli strumenti per fare un giornalismo completamente libero.
Un’idea semplice, innovativa qui nel nostro territorio, ma che altrove, nel Nord Europa in particolare, è una realtà consolidata e che funziona alla grande. Basta guardare altrove, dove le cose funzionano e importarle o almeno provare a farlo.
E così sul nostro giornale on line, in bella evidenza, c’è il banner “Sostieni l’Eco“, accedendo al quale è possibile effettuare una donazione, anche minima.
E questa idea, così semplice nella sua genialità, è piaciuta a tal punto… che ce l’hanno già copiata.
Per mesi, quando eravamo la spina dorsale dell’altro portale dell’Alto Molise, quello del gruppo editoriale .net, che abbiamo reso grande, autorevole e prestigioso, abbiamo chiesto all’editore, o sedicente tale, di attivare il tasto “dona”. Con quelle entrate, anche poche magari, avremmo potuto tirare avanti, noi giornalisti senza stipendio. Per inspiegabili (ma non troppo) motivazioni il tastino “donate” non è stato mai attivato.
Con una singolare tempistica, poi, il giorno dopo l’arrivo on line del nuovo sito dell’Eco, ecco che magicamente sull’altro portale spunta il tastino “dona”.
Evidentemente facciamo scuola non solo a livello giornalistico, ma anche in quanto a idee innovative.
Lo sapevamo già, ma ne abbiamo avuto l’ulteriore conferma.
Francesco Bottone