Una polemica miope e inutile. Il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Francesco Zavattaro, stronca senza mezzi termini le voci di protesta che si sono levate, dall’area del Vastese in particolare, in merito alla proposta di project financing avanzata da privati per la realizzazione di un nuovo ospedale a Chieti.
«Trovo sbagliato portare il ragionamento su una deriva localistica – incalza il manager – semplicemente perché non è quello il terreno di confronto. Un’eventuale realizzazione di questo genere potrebbe rappresentare solo una grande opportunità per tutto questo territorio e, in generale, per questa regione, perché le ricadute in termini economici e di salute prodotte da un investimento di 200 milioni di euro sarebbero di una portata straordinaria. Non capisco, perciò, l’immediata levata di scudi da parte di un territorio che recepisce come una pesante penalizzazione la scelta di un gruppo imprenditoriale di investire in altro luogo. Questa non è una partita che privilegia una zona per mortificarne un’altra, ma è la presa d’atto della possibilità di attrarre investimenti esercitata da un’area che risponde, evidentemente, a caratteristiche che rendono finanziabile un’operazione. E che gli investitori non hanno riscontrato altrove, come dimostrano le scelte di cui stiamo discutendo. Sostenibilità, credibilità e tempistica rappresentano i presupposti irrinunciabili per un’operazione di project financing, che Chieti è in grado di garantire, sia per volume delle attività e numero di posti letto sia per ubicazione dell’Ospedale, posto in un’area urbana decentrata e servito da una rete di infrastrutture già esistente. Sono questi, e solo questi, i temi su cui confrontarsi per questo progetto, che non nasce in alternativa o in contrapposizione ad altri già esistenti, rispetto ai quali l’Azienda non ha cambiato posizione. Sarebbe un errore clamoroso – conclude Zavattaro – perdere un’occasione di questo calibro in tempi segnati dalla disponibilità di risorse assai limitata, che costringe la progettualità dentro margini decisamente ristretti. Voglio perciò sperare che di questa operazione, se vedrà la luce, venga messa a fuoco la reale portata, tralasciando beghe localistiche che accendono rivalità inutili, perché totalmente estranee alla genesi di questo progetto».